sabato 29 marzo 2014

Maratonina di Assemini – preview

Domani, Assemini, 7a mezza maratona della ceramica. Dopo la sfida a sfiati contro gli amici blogger alla granfondo del Sulcis e quella contro i fantasmi ad Oristano, domani ad Assemini si assisterà ad un'altra sfida: la classicissima sfida fra il bene e il male.
E' da una settimana che non sto tanto bene. Gola, bronchi e testa sono i campi di battaglia in cui si affrontano le truppe dei miei anticorpi contro il nemico e le sue poderose armate batteriche. Da qualche giorno si va avanti allo stesso modo: alfiere in d9, re in f6, alfiere in f8, re in f7 è stallo ma è uno stallo sanguinoso come una guerra di trincea e ad ogni mossa migliaia di cadaveri vengono espulsi dalla gola come catarro e dalla testa come idee mucose.
Il massacro va avanti ma le due parti si equivalgono e non c'è né guarigione né febbre. E allora per spostare questo estenuante equilibrio catarroso, tento una sortita che potrebbe essere decisiva per le sorti della guerra: la mezza di Assemini.
Durante l'attività fisica, tutto il corpo è impegnato a portare ossigeno e glicogeno ai muscoli e le funzioni metaboliche non legate al movimento rallentano.
Il ministro della difesa convoca lo stato maggiore dell'esercito. “Non ci sono altre risorse, il governo ha deciso di cambiare strategia e sta privilegiando altre priorità. La nuova parola chiave è prosciutto” “ma abbiamo finito le munizioni e anche le lame delle baionette sono quasi tutte rotte!” “Abbiate fiducia, cercate di resistere e che il bene trionfi!”
Anticorpi pallidi e stanchi, armati di tagliaunghie fanno tic tic minacciosi ma il nemico non si spaventa e avanza facendoli a pezzi sistematicamente. La disfatta sembra inevitabile ma …
Durante l'attività fisica, solo una parte dell'energia chimica del glucosio viene trasformata in energia cinetica motoria. Il resto è dissipato sotto forma di calore provocando un aumento della temperatura corporea.
Sta arrivando il famoso risaldamento globale (effetto febbre). I batteri, apparentemente invincibi con le loro grandi corazze anti antibiotici e anti anticorpi, cominciano a sudare dentro le armature; la temperatura sale ancora e un sottile fumo verdastro comincia a salire dalle truppe batteriche accompagnato da un acre odore di streptococco bruciato. “Tutti fuori!” Per non morire bolliti dentro l'armatura i batteri sono costretti ad uscirne mostrandosi nella loro essenza di nudi vermi fetenti. I pochi anticorpi sopravvissuti alla carneficina, non devono fare altro che tagliuzzarli con il tagliaunghie trasformandoli in una poltiglia verde.
Sono al 21esimo, un rospo di catarro mi sale in bocca. Riconosco il retrogusto di cocco e capisco che la guerra è vinta. Lo sputo con rabbia e taglio il traguardo trionfante.
“Allora Lorenzo, com'è andata?”

“Un vero massacro!”  

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