Riassunto della
prima puntata. Lei si esibisce nuda ma nessuno la vede. Solo io.
Viaggiamo per pianeti alieni alla ricerca di principi o principesse …
Viaggiamo
nel deserto della mente andando a ritroso, alla ricerca del primo
principio. Eccolo lì, si vede da lontano, circondato dal vuoto. Lo
riconosco dall'aspetto rude, vecchio ma dall'aria indistruttibile. Ha
superato indenne tre ere glaciali, innumerevoli invasioni barbariche,
le sculacciate della nonna: è il principio di conservazione.
Si presenta
parlando uno strano gergo: “dato un insieme I e un'azione A sugli
elementi di I, A è buona se aumenta il numero di elementi
dell'insieme I, cattiva se li riduce, inutile se non ne altera il
numero”. Avrebbe potuto parlare chiaro e dire “morire è una
cattiva azione, riprodursi è buona, farsi una sega è inutile” ma
comunque il suo obiettivo è chiaro: far sopravvivere questo cavolo
di I.
Ci spiega che I
può essere una cultura o un insieme di esseri umani. Racconta di
essere stato mal interpretato da nazionalisti, razzisti o
fondamentalisti che volevano limitare l'insieme di riferimento ad una
nazione, un'etnia o un credo religioso, nonostante il suo chiaro
invito ad allargare l'insieme il più possibile, ad aumentarne gli
elementi non solo attraverso la riproduzione ma anche abbattendone i
limiti che lo circondano. Per esempio l'insieme di esseri umani
maschi del norditalia bianchi e cattolici, può essere allargato con
poca fatica, per il bene di tutti, eliminando quattro aggettivi (e
zittendo qualche buzzurro – ndr).
Sebbene non sia
generalmente riconosciuto come principio universale, riesce sempre a
salvarsi da solo, trovando rifugio nelle tradizioni. Infatti le
tradizioni diventano tali dopo aver superato una "selezione naturale”
e solo quelle che portano i valori della conservazione1,
ovviamente, si conservano.
Anche per questo
ne parlo. Riproducetevi e spandete il “verbo” così forse anche
questo blog si conserverà, che sarebbe frustrante scrivere sapendo
che niente arriverà alle generazioni future. Scolpito nel silicio
come i castelli di sabbia fino al grande crash globale che, come
un'onda, annullerà la memoria e le identità virtuali2 …
ma sto divagando. La “verità” mi ha lanciato un'occhiataccia e
sta cominciando a rivestirsi … “aspettami cara, torno subito da
te”.
Voi direte che il
principio di conservazione è naturale e lo seguono istintivamente
tutti gli animali, cos'ha l'uomo in più? L'uomo in più ha la
capacità di dimenticarsene e la possibilità di scegliere
l'autodistruzione. Qualcuno potrebbe anche obiettare che stiamo
parlando di pura “sopravvivenza”; non è lecito chiedere qualcosa
di più? Tutto vero, per questo c'è il secondo principio che
appoggia e completa il primo in un dualismo perfetto. Qual'è? Voi lo
sapete? Io sì e la prossima volta ve lo svelerò. Ora potete
chiudere la bocca, la sorpresa è rimandata!
Note:
1 I
valori della conservazione non sono le date di scadenza. Sto parlando
di un'altra cosa. Di spirito vitale e non di ciliege sotto spirito.
2
Controrivoluzione – la caduta del “socialismo retale” dei
social network, a metà fra il socialismo reale e quello rettale