Sono
passati quasi 3 mesi, esattamente 12 settimane, dall'ironman di
Klagenfurt. In questo periodo ho corso davvero poco: una media di
18km a settimana senza mai raggiungere i 20 km in una singola uscita.
Dopo
il triathlon di Mulargia, complice una leggera infiammazione al
tendine di Achille sinistro, ho praticamente smesso di correre.
Intanto però l'ultramaratona di Macomer del 20 ottobre si avvicina
velocemente. Per fare il punto della situazione, ho riportato nel
grafico i km percorsi negli sporadici allenamenti del dopo Mulargia
con i giorni mancanti alla gara. Sono dati scoraggianti: meno di 40
km totali nell'ultimo mese, non più di 12 km per volta, mancano solo
4 settimane e il tendine è ancora lievemente indolenzito. La gara
con i suoi 60 km è rappresentata dal puntino fra le nuvole in alto a
destra. Come si suol dire: “la vedo in salita!”
Però
sono velleitario e mi dispiacerebbe molto non partecipare: i buffet
sono da 3 maiali, l'organizzazione è calda e accogliente come un
piumone e ci sono premi sono per tutti. L'ambiente è splendido, con
querce millenarie che contendono gli spazi a nuraghe ancora più
antichi in una lotta ancestrale fra giganti. Poi ci saranno gli altri
giganti Giorgio Calcaterra e Monica Casiraghi, che, in gare come
questa, si mescolano con noi piccoli e sfiorandoli, parlandoci o
sniffandoli ti puoi sentire in un attimo di esaltazione euforica,
grande come loro. C'è tutta la bellissima comunità di pazzi
ultramaratoneti buffettari, sacchettari, forrest gump e masochisti. I
wellrunnessari invece gireranno alla larga, preferendo 100 anni di
corsa da pecora ad un solo giorno da leone.
Ci
provo? Allungo piano piano gli allenamenti tenendo sempre il tendine
sottocchio e vediamo. Il velleitario che ormai staziona comodamente
impoltronato nel mio cervello mi rassicura: “comunque vada, ne
uscirai a testa alta”. Il saggio che solitamente resta rintanato
fra le dita dei piedi leggendo i libri di Albanesi, oggi si è affacciato nel cranio per
replicare: “è andando a testa alta che si pesta la merda”. Augh.