sabato 29 marzo 2014

Maratonina di Assemini – preview

Domani, Assemini, 7a mezza maratona della ceramica. Dopo la sfida a sfiati contro gli amici blogger alla granfondo del Sulcis e quella contro i fantasmi ad Oristano, domani ad Assemini si assisterà ad un'altra sfida: la classicissima sfida fra il bene e il male.
E' da una settimana che non sto tanto bene. Gola, bronchi e testa sono i campi di battaglia in cui si affrontano le truppe dei miei anticorpi contro il nemico e le sue poderose armate batteriche. Da qualche giorno si va avanti allo stesso modo: alfiere in d9, re in f6, alfiere in f8, re in f7 è stallo ma è uno stallo sanguinoso come una guerra di trincea e ad ogni mossa migliaia di cadaveri vengono espulsi dalla gola come catarro e dalla testa come idee mucose.
Il massacro va avanti ma le due parti si equivalgono e non c'è né guarigione né febbre. E allora per spostare questo estenuante equilibrio catarroso, tento una sortita che potrebbe essere decisiva per le sorti della guerra: la mezza di Assemini.
Durante l'attività fisica, tutto il corpo è impegnato a portare ossigeno e glicogeno ai muscoli e le funzioni metaboliche non legate al movimento rallentano.
Il ministro della difesa convoca lo stato maggiore dell'esercito. “Non ci sono altre risorse, il governo ha deciso di cambiare strategia e sta privilegiando altre priorità. La nuova parola chiave è prosciutto” “ma abbiamo finito le munizioni e anche le lame delle baionette sono quasi tutte rotte!” “Abbiate fiducia, cercate di resistere e che il bene trionfi!”
Anticorpi pallidi e stanchi, armati di tagliaunghie fanno tic tic minacciosi ma il nemico non si spaventa e avanza facendoli a pezzi sistematicamente. La disfatta sembra inevitabile ma …
Durante l'attività fisica, solo una parte dell'energia chimica del glucosio viene trasformata in energia cinetica motoria. Il resto è dissipato sotto forma di calore provocando un aumento della temperatura corporea.
Sta arrivando il famoso risaldamento globale (effetto febbre). I batteri, apparentemente invincibi con le loro grandi corazze anti antibiotici e anti anticorpi, cominciano a sudare dentro le armature; la temperatura sale ancora e un sottile fumo verdastro comincia a salire dalle truppe batteriche accompagnato da un acre odore di streptococco bruciato. “Tutti fuori!” Per non morire bolliti dentro l'armatura i batteri sono costretti ad uscirne mostrandosi nella loro essenza di nudi vermi fetenti. I pochi anticorpi sopravvissuti alla carneficina, non devono fare altro che tagliuzzarli con il tagliaunghie trasformandoli in una poltiglia verde.
Sono al 21esimo, un rospo di catarro mi sale in bocca. Riconosco il retrogusto di cocco e capisco che la guerra è vinta. Lo sputo con rabbia e taglio il traguardo trionfante.
“Allora Lorenzo, com'è andata?”

“Un vero massacro!”  

venerdì 28 marzo 2014

Perché lo fai? 50 ragioni per fare sport – 3. Per non perdere il treno


La specialità atletica dei 1500 metri piani è nata negli anni '70 per rievocare le epiche corse della famiglia Pisani all'inseguimento di un treno. La lunghezza di un chilometro e mezzo è stata certificata dalla IAAF dopo aver misurato la distanza fra via Saluzzo 67 – allora abitazione dei Pisani – e Porta Nuova – stazione ferroviaria di Torino.
La partenza veniva data dalla fermata del tram, dopo aver constatato, con sommo stupore di tutti, che quella domenica era un giorno festivo e quindi sarebbe passato solo un tram ogni 20 minuti. Un ultimo sguardo speranzoso per vedere se per caso ne stesse arrivando uno – pronti! – uno sguardo all'orologio e – via! – la famiglia Pisani partiva di corsa lungo via Nizza. Sotto i portici intanto, i loschi truffatori del gioco delle tre campanelle diversificavano gli affari con un giro di scommesse su chi sarebbe arrivato primo. Sapevano bene che Cesare, il padre, che apriva il gruppo facendo da lepre, veniva quasi sempre raggiunto e superato alla biglietteria dove immancabilmente si fermava. Da lì poi partiva lo sprint fino al binario. Il vincitore apriva la porta del treno e restava con un piede sulla scala e l'altro ancora a terra a godersi il trionfo e a dissuadere il capotreno dal fischiare finché non fossero saliti tutti.
Molte volte si faceva il bigiornaliero: dopo il mezzofondo del mattino, descritto sopra, c'era, a fine giornata, rientrando dalla passeggiata, l'allenamento di fondo progressivo, con l'inseguimento all'ultimo treno, all'ultima funivia o, perfino, una volta in Scozia, all'ultimo traghetto.

L'uso delle gambe come mezzo di trasporto veloce, sta diventando però sempre più raro.
Oggi le gambe vengono usate nell'ordine:
  1. Per schiacciare i pedali della macchina
  2. Per fare footing
  3. Per spegnere la sigaretta
  4. Per correre in bagno
  5. Per appoggiare il giornale quando abbiamo finito di leggerlo
  6. Per tenere i piedi lontani dal naso e non sentirne l'odore.
A parte il quarto punto, notiamo che l'uso delle gambe come mezzo di trasporto veloce, è ormai obsoleto. Con un buono sforzo di astrazione mentale, però, possiamo recuperarne la funzionalità. Voi che fate footing e che correte sempre dal punto A al punto A, dove avete la macchina che vi aspetta, sappiate che si può benissimo correre da A ad un punto diverso B. Non è un'onta: non vuol dire necessariamente che vi siete dovuti fermare perché non avevate la forza di tornare ad A ma solo che a B ci dovevate andare (a volte accade).
Io lo faccio spesso. Inseguo aerei, treni, appuntamenti … . A volte sudo e a B non c'è la doccia … ripenso allora alla famiglia Pisani che tutte le domeniche rientrava in treno dopo le due corse e la passeggiata, a quello scompartimento e a quel buon odore di fatica …  

mercoledì 26 marzo 2014

Perché lo fai? 50 ragioni per fare sport – 2. Per vincere un prosciutto

Non l'ho vinto. Non ancora. Ecco perché continuo a partecipare a gare, ad allenarmi duramente; ecco cosa desidero in cambio di tutti quei litri di sudore.
Ho vinto chili di pecorino, diversi metri di salsiccia, casse di frutta e verdura, prodotti tipici di quasi ogni comune sardo, capi di abbigliamento da uomo e da donna, integratori e creme di bellezza, anche soldi con cui avrei potuto comprarne ben più d'uno ma lui, il mitico prosciutto, la fenice dei premi in natura, mi è sempre sfuggito.
Perché proprio il prosciutto? Non so bene; il mito del prosciutto forse mi è entrato in testa ascoltando il racconto di qualcuno che lo avrebbe vinto dopo una fuga solitaria o uno sprint rabbioso. Forse invece è perché rappresenta le immagini della coscia, simbolo del corridore, e del maiale simbolo dell'abbuffata fuse in un unica entità …

Vincere è come un amplesso, si dice. Per noi che gareggiamo contro noi stessi, vincere contro sé stessi è dunque un po' come farsi una sega. Ne vale la pena? Possiamo correre allora contro il tempo, ma il tempo, per quanto uno cerchi di fermarlo pigiando il tasto “stop” del cronometro, tende a sfuggire; in mano ci ritroviamo solo aria e se stringiamo la mano se ne va anche quella. Il prosciutto no. È di una concretezza assoluta, sfugge alle astrazioni e, se solo sapesse cantare, delizierebbe tutti i cinque sensi. Allora punto al prosciutto, la mia lepre da inseguire con la bava alla bocca, il mio oro olimpico, il mio sogno di gloria …sul podio con un prosciutto al collo e un ramo d'alloro in testa … . Quanti atleti, sognando il prosciutto, hanno provato ad addentare l'oro olimpico rischiando di rompersi i denti in pubblico e quante affettatrici hanno rotto nell'intimo delle loro abitazioni.

lunedì 24 marzo 2014

Miali bis, versione epica – eroismi di lumaca

Viaggio nella nebbia con una lumaca sul cofano che invece di starsene rintanata nel guscio sta tutta fuori con la testa tirata su e le antenne al vento, come una polena, a godersi il nebbione. Mi guarda con un sorriso e mi fa l'occhiolino. Sarà una giornata epica.

A Villacidro si esce dalla nebbia ed è primavera. Saliamo lesti a Santu Miali, come sabato scorso. Questa volta siamo 5 cuori coraggiosi con 12 zampe toste e ci lanciamo verso la traversata completa del Linas. Santu Miali è solo l'inizio.
Sullo sfondo ci aspetta il Linas
e lì saremo a metà strada







Sullo sfondo ci aspetta “sua altezza” il Linas e lì saremo a metà strada. Prendo lezioni di discesa da Marco e di salita da Francesco che saranno utili per il Sardinia trail.
persa una strada per guadagnare
un'ora di meraviglioso girovagare 











Il cisto lascia segni sulle gambe, le pietre sui piedi. Si perde anche il sentiero: seguiamo ometti di pietra che come gnomi malefici ci indicano una direzione tangente … sbaglio o ridacchiano? Fluminimaggiore è lì, ma non ci avviciniamo. Dario propone di puntare diretti al centro seguendo la famosa “linea d'aria”, Marco prova a continuare per la tangente, seguendo i malefici ometti, Francesco si fida più delle capre e facendoci capre anche noi finalmente raggiungiamo la strada.

Le foto sono di Francesco. Grazie!






A Flumini ci raggiunge Marta con ogni genere di conforto: la salivazione non andrà sprecata. 





La lumaca intanto se n'è andata, lasciandomi due righe di saluto con la bavetta.

venerdì 21 marzo 2014

primavera

Equinozio, dal latino “equino zium” “zio a cavallo”. Ricorda la mitica immagine dello zio Teo a cavallo fra l'inverno e l'estate, e lo sbocciare delle sue prime virilità “primavirilis” (sto provando, forse invano, a competere con la cultura del grande Marianorun).

Stamattina, alle 6 e mezza, sento rumori in casa. Apro gli occhi, vedo che fuori c'è già un po' di luce, decido di alzarmi e scendo in cucina. Dopo 5 minuti, appare Martino raggiante, e comincia a farneticare “è arrivata la primavera, festeggiamo, ...” guardo fuori dalla finestra il cielo plumbeo e, con gli occhi ancora semichiusi dal sonno e la faccia seria gli chiedo “scusa Martino, un'informazione: da chi compri le anfetamine? Non vedi il cielo?” “sì, ma guarda l'albicocco tutto fiorito” “sì che bello, vedo gli uccellini che becchettano nei fiori per mangiare le moschine che mettono i vermetti nelle albicocche che cresceranno tutte marce” “Dai papà, non rovinare tutto, è primavera, usciamo dal letargo: stamattina mi sono fatto persino la doccia”. La doccia! Le pulizie di primavera! Questa sì che è una novità da festeggiare.
Alla fine il suo entusiasmo giovanile ha avuto la meglio sul mio sarcasmo senile. Peccato che il suo fisico non fosse pronto a tutta quell'igiene e stasera gli è venuta un po' di febbre. Comunque grazie Martino! Buona primavera, buon equinozio!


Equinozio, dal felliniano “È qui? No! Zio!” (cit. “amarcord”). Ricorda la mitica immagine dello zio Teo che scappa sulla cima di un albero …  

giovedì 20 marzo 2014

Perché lo fai? 50 ragioni per fare sport – 1. Perché la corsa ringiovanisce il cervello

Notizia recente: la corsa ringiovanisce il cervello

Ero vecchio. Lavoravo in quel laboratorio da diversi anni e ormai pensavo solo alla pensione.
Mi avevano ingaggiato per un esperimento che, anche se non me l'avevano detto esplicitamente, sapevo che sarebbe stato l'ultimo. E' la prassi qui all'Istituto di biologia cellulare e neurobiologia del CNR: a fine carriera, quando ormai il cervello è poco lucido e non ha più molto da dare, ci fanno fare un ultimo esperimento come cavie; poi, per chi sopravvive, c'è la pensione.
Mi hanno collegato due elettrodi al cervello e ho seguito il paradigma sperimentale … niente di complicato, dovevo solo correre. Dopo i primi giri, le cellule staminali stimolate dalla corsa come intestini da un buon lassativo hanno cominciato a produrre: plop, nasce un nuovo neurone, sento un brivido di corrente che percorre l'elettrodo e il familiare “beep” provenire dal voltametro. E' il primo di una lunga serie: continuo a correre e i beep si sentono sempre più frequenti, fino a ricordare i claxon al centro di Roma durante l'ora di punta. Anche qui il traffico è intenso: i nuovi neuroni si aggirano spaesati “che stiamo facendo?” “si corre” “ma io voglio giocare alla playstation”. Non li ascolto e continuo a correre, il paradigma è chiaro. Dopo molti altri giri sommerso dal frastuono dei beep, i vecchi neuroni saggi sono ormai circondati da moltitudini di giovani caciaroni … forse è meglio che mi fermo se non voglio regredire a uno stadio pre-infantile e poi sono stanco … la ruota si ferma e io mi accascio al suolo stremato. Le ascelle mi puzzano tutte e quattro … non riesco neanche più ad alzare la coda … sento una voce …
“questo topo è andato che facciamo?” “mettilo nello stabulario dei topolini neonati così muore sentendosi giovane”


Correre aiuta a "ringiovanire" il cervello. E' questo il risultato dei test condotti dai ricercatori italiani sui topi nell'Istituto di biologia cellulare e neurobiologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibcn-Cnr)”

martedì 18 marzo 2014

Sospetti

Sospetto Alberto Contador di aver smesso di doparsi per un anno intero dopo essere stato trovato positivo. Tanto gli sono durati i problemi di coscienza; poi, notizia dell'altroieri, s'è ripreso. Sospetto Ivan Basso dello stesso misfatto e di non essere stato capace di superare la crisi di coscienza; loro li possiamo giustificare: dopo una brutta caduta, sulla strada o sull'antidoping, il ciclista si rende conto dei rischi e per un po' diventa più prudente.
Ma i miei sospetti peggiori cadono su Damiano Cunego e Andy Schleck , in odore di non-doping dal 2005 il primo e dal 2013 il secondo senza mai essere stati trovati positivi.
Credevate di farla franca? Vi ho trovati positivi all'eticometro, vili giustizialisti!
Abbasso la coscienza, viva l'incoscienza, eroismo e masochismo di eroi come Pantani che affrontavano, con la stessa follia e a costo della vita, salite, discese, volate e farmacia proibita. Grazie dello spettacolo!

Ma che coglioni invece quegli amatori che corrono gli stessi rischi per pura emulazione!

lunedì 17 marzo 2014

Giro dell'isolato

Quando ho poco tempo, uscendo dal lavoro in pausa pranzo, vado a fare il giro dell'isolato.
Il giro dell'isolato: si esce dall'androne e si gira a destra (a sinistra solo se si vuol fare qualcosa di veramente diverso ed avventuroso) e, seguendo il marciapiede, si cammina fino a tornare al punto di partenza. È familiare, ci si affaccia sul mondo senza staccarsi dalla casa; è come un corridoio esterno dove si porta il cane a pisciare senza dover poi passare lo spazzolone o si va a fumar la sigaretta senza dover inseguire e spingere fuori fumi molesti; dove vanno a passeggio i vecchietti per non perdersi o le mamme coi passeggini per non attraversare la strada che è pericoloso; dove, dopo i primi allenamenti indoor attorno al tavolo del salotto, si fanno le prime vere corse outdoor e il primo “lungo” - il terribile “doppio giro dell'isolato”.

Vi faccio vedere il mio.
Esco dall'androne
Giro a destra in via "su gattu"
Seguendo il marciapiede
Ancora a destra
Fino allo stradello "quota cento" che chiude il giro

sabato 15 marzo 2014

Maiali a miali – eroismi di scrofa

Timo, cime piatte, panettone, vista aerea, 10 bellissimi podisti entusiasti, meraviglioso anello topologico ma deforme di corsa in montagna.
A causa di assenze cruciali non più traversata epica ma giro a misura d'uomo.
Manca qualcosa, un dettaglio: quella stanchezza estrema, che nell'obnubilamento mentale, nell'ebbrezza da sballo ormonale, ci fa sentire eroi di lotte contro nemici inesistenti. Eroismo o masochismo, sono concetti confusi da quando, da bambini, litigavamo per fare la parte degli indiani massacrati dai cowboys.

Si viaggia liberamente,
ognuno seguendo la sua idea di viaggio 
Il vero eroe, oggi, è la scrofa che ci impartisce lezioni di coraggio difendendo i suoi maialini dal cane, l'antieroe Arthur.

giovedì 13 marzo 2014

L'uscita dei polli – clicca che ti passa.

A circa tre mesi dalla chiusura delle votazioni per il sondaggioCliccache ti passa. Dov'è il tuo tendine preferito?” ecco i primi exit polls.
I votanti sono stati ben 22 per ora con un'affluenza che già supera del 70% quella della precedente tornata elettorale.
In questo mondo capovolto, è in testa il mio amato tallone con 10 voti. E la testa, è in giù, come in una verticale, al secondo posto, con 5 voti. Dopo queste inutili sporgenze, troviamo finalmente il ginocchio con 4, il piede con 1, e nessuno con nessuno. 2 voti per “altro” che temo possa essere il sesto arto.

Ora, per convincere chi non lo avesse ancora fatto a votare, vorrei pubblicare le testimonianze di chi è guarito con un solo clic del mouse (e qualche pillola di tempo1). Comincio con quella di un buon atleta (1h18 nella mezza, 2h48 nella maratona, 10h12 nell'ironman) che rischiava di dover appendere le scarpe al chiodo alla tenera età di 48 anni.
“Beh che dire, avevo questo cazzo di dolore al tallone che non passava, le ho provate tutte, il ghiaccio, la bici, il nuoto, ho perfino cambiato le scarpe … il riposo? Ma che, vi sembro scemo? … ho navigato tanto su internet fino ad avere il mal di mare … un ortopedico? Ma che, vi sembro scemo? … finché finalmente, a pagina 2315 di google, ho trovato il sito di una specie di mago “il velleitario”, roba di fantasmi, che offre la guarigione con un semplice tocco di mouse, una specie di pranoterapia in remoto; ero convinto che cliccando mi avrebbe chiesto il numero della carta di credito ma invece è tutto gratis, forse perché ero il primo cliente e non funzionava ancora bene l'applicazione paypal … comunque nel giro d'un mese da quel clic m'è passato tutto. Davvero, funziona. Provate anche voi. Ora corro, come la vispa teresa a calpestar farfalle”
Un'altra testimonianza è quella di Fausto, che troppo audacemente aveva cliccato su “NESSUNO” e, da allora, ha cominciato ad avere problemi. Non sfidate la magia, usatela!
E a te è passato? Scrivi un commento con la tua testimonianza. Non hai ancora votato? Clicca che ti passa!

Note:

1Il tempo è quasi sempre la medicina migliore. Ricordo che quando i miei figli erano piccoli e si facevano male, li prendevo in braccio e gli offrivo dosi di tempo. “Fa molto male? Allora ti do un dieci” e cominciavo a contare lentamente fino a 10. Al 2, di solito, già smettevano di piangere. Il 10 è la dose massima per non causare assuefazione, che, se ci si assuefà al tempo, la vita finisce subito.

martedì 11 marzo 2014

Buffet al giudicato – Oristano

Menù classico dei buffet post gara ma presentato in un'innovativa variante “stile ospedaliero” e degustato in location panoramica (arrampicati su una scala)

Se magna!

Non c'è né passione nel cibo né comfort nel ristoro (solo una trentina di sedie per circa duemila natiche stanche)

Rapporto qualità prezzo: mediocre

Bilancio calorie ingerite - calorie consumate: zero

Giudizio sintetico: mezzo maiale

Ultimo assaggio 9/3/14. La patata lessa scondita può essere considerata l'emblema di questo buffet, come il podista bollito lo è stato per la mia gara.
E' pronta la pasta?
Grazie alla mia lunga esperienza di buffettaro, io so che all'arrivo il pranzo non è mai pronto. Allora vado pianino, lasciandomi superare dai miei fantasmi inesperti che si affannavano tanto per arrivare prima solo per aspettare più a lungo dopo, e da 6 o 7 atleti della mia categoria per poter raggiungere subito il buffet senza rischiare di restare bloccato in attesa delle premiazioni. Ed infatti, alle 12 e 30, in perfetto orario ospedaliero, sono già pronto per mangiare. Non c'è fila, siamo ancora in pochi, ma le sedie sono ancora meno e ci appollaiamo diligenti su una scala, ognuno sul suo gradino, come piccioni; per compensare l'astinenza da podio, ho scelto il gradino più alto, con vista sul cortile ma non c'è gloria quassù. La patata lessa evoca discorsi ospedalieri: si parla di terapie, malattie, speranze di guarigione. Non c'è gioia nella patata, non c'è passione nei malloreddus e non c'è amore nel vitello arrosto. È solo nutrimento, niente di più.

domenica 9 marzo 2014

Oristano – Mezza maratona del Giudicato

Se seguite questo blog, sapete già come va a finire questa storia. Aggiungo solo qualche dettaglio.

Ore 6 e 30. Mammina caffettiera mi imbecca un rigurgito di caffé avanzato da ieri: suonano le trombe, la testa non le sente ma l'intestino si risveglia con propositi elefantiaci. Prima di accomodarmi sul water salgo sulla bilancia: peso prima 67.0.
Dieci dei venti minuti che avevo per prepararmi ad uscire li ho passati lì seduto (facendomi intanto la barba). Peso dopo 66.3!
700 grammi, è un record! Non sarà omologato perché l'ho ottenuto come differenza fra lordo (io prima) e tara (io dopo). La prossima volta metterò il “netto” sul bilancino. Bene. Per oggi posso essere soddisfatto dei miei risultati, ora posso andare più leggero. Di mente. Di corpo, in realtà, mi sento ancora pesante. Avrei potuto fare di meglio sul water? Difficile. Forse, la prossima volta, mi toccherà mangiare un po' meno.

Ore 8 e 20. Arrivo ad Oristano con gli amici di Capoterra con largo anticipo ma, fra rituali e confusione mentale, riesco a giocarmelo tutto.
Rituali:
  • talco sui piedi contro le vesciche
  • corsetta con le due scarpe finaliste (una diversa per ogni piede) per scegliere le fortunate che avranno l'onore di correre con me (vincono ancora una volta le vecchie gloriose skylon ormai con chilometraggi a 4 cifre e mezzo e la tomaia bucata)
  • vaselina per lubrificare le parti intime
  • sorsata d'acqua con bicarbonato per facilitare il ruttino del secondo chilometro
  • gel, fazzoletti, garmin da taschino – era da polso ma ha il cinturino rotto – in tasca
  • pisciatina al bar.
Troppi rituali. Alla partenza sono tutti già schierati e per quanto cerchi di intrufolarmi, me ne restano 200 davanti e non sono tutti top runners. Anche tutti i fantasmi sono avanti, quasi tutti in seconda e terza fila, le mie preferite.
Slalomando nel primo chilometro

Ore 9 e 30. Si parte. Primo km forzatamente lento, sopra i 4 minuti, secondo in 3'30. A questo punto mi ritrovo nel gruppo coi miei fantasmi ma ho già speso molto e fra la cagata del mattino e quel secondo km, mi sono giocato tutta la gloria del giorno. Quasi tutta veramente. Intanto comincia la solita lotta con le mie gambe e quella lenta e costante regressione che caratterizza le mie gare da velleitario.
A due chilometri dall'arrivo però aumento il ritmo. Che senso ha faticare per una posizione fra 30 e 40? Non lo posso spiegare razionalmente: è un'intuizione. Guadagno 3, 4 inutili posizioni. Arrivo all'ultimo chilometro che sono mezzo morto ma cerco di insistere e resistere fino all'arrivo; accenno anche uno sprint anche se non c'è nessuno. Nessuno vivo almeno. Tempo finale 1h22'47”. Tempo di Cabras 2007 1h22'49”, l'ultimo dei miei fantasmi è battuto allo sprint!
E' quasi un trionfo. Sono arrivato penultimo.
Arrivo trionfale del "giudicato" (foto di Gavino Sole - grazie!)

Per i poveri illusi che sperano di trovare qualcosa di serio su questo blog, aggiungo un breve giudizio sulla gara:
Bel percorso, con partenza e arrivo nel centro storico di Oristano, e passaggio al mare.
Buona organizzazione, senza nessun intoppo di rilievo.
Ottima partecipazione, più di 700 arrivati al traguardo della mezza.
Bellissimi premi ma, unica pecca, non per me!



venerdì 7 marzo 2014

Maratonina di Oristano – preview

Oristano, dopodomani. Mi sento piacevolmente leggero. Sarà per la settimana di scarico, sia quella negli allenamenti, sia quella fatta sul water. Di fatto il peso è determinato da un bilancio di massa: per dimagrire si può, indifferentemente, mangiare di meno o cagare di più. Se vuoi mangiare come un maiale e non ingrassare … basta che caghi come un elefante. Mi è venuta la “frase del giorno” ora la evidenzio.
Ho un leggero mal di testa, forse sono lievemente influenzato o “appuntorato” come si dice qui in Sardegna; sento la testa ovattata ma è ovatta che ammortizza le sensazioni: non è spiacevole, è come correre con due siringhe di anestetico nelle tempie o forse sono solo le solite ragnatele.
Alla partenza mi guardo intorno: questa gara è infestata. Vedo una ventina di ectoplasmi con il rosso della maglietta dell'atletica Capoterra sfumato dal tempo. Intorno a noi poco più di 700 comparse rendono colorito e vivace lo sfondo. E' una bella giornata ma il sole penetra fioco attraverso una sottile foschia. Aspetto che un colpo di vento la porti via e con lei spazzi via anche i miei fantasmi ma ciò non accade. 

I chilometri passano veloci; sono in un gruppetto con 2-3 comparse e una decina dei miei fantasmi. Siamo tutti lì, appiccicati, tanto che nella foga del respiro ne inalo qualche pezzo. Le sensazioni sono buone nel senso che non ne ho. Niente mal di gambe, niente caldo né freddo; mi sembra di sognare. Forse fumarsi fantasmi fa questo effetto. Forse ho anche assorbito parte della loro energia psicocinetica … mi viene in mente un film, ma non ricordo quale … comunque, mi sembra di volare tanto che nel finale ho la forza di allungare il passo e, uno ad uno, staccare tutti quelli del mio gruppetto. Arrivo in 1h18'50” eguagliando il mio primato. Dietro di me, nel giro di una lancetta dei secondi, arrivano una decina di fantasmi; fanno finta di non vedermi e si mettono ai lati dell'arrivo come per aspettarmi. Poveri idioti, non sanno ammettere la sconfitta. Mi reco al ristoro, più per abitudine di buffettaro che per vero appetito, e allungo la mano verso un bicchiere di the caldo ma quando stringo le dita per afferrarlo ci passo attraverso! Un brivido mi scuote facendomi uscire qualche sbuffo di fumo … ecco, ora ricordo il film: non era “ghostbusters” ma “il sesto senso”. Il tempo di riprendermi dalla sorpresa, 5 minuti, e sento un gran rumore di catene e risate; mi avvicino al gruppo dei fantasmi e mi vedo arrivare in carne ed ossa: affannato, stanco, pesante, in una parola, vecchio. Non riesco a trattenere una risatina di scherno e mi unisco al coro. Uahahaha …

mercoledì 5 marzo 2014

Il filo

Il filo su cui camminiamo in equilibrio da ragazzi, con gli anni, si intreccia in una tela che ci avvolge comoda e rassicurante, in attesa del grande ragno.

Equilibrio instabile. Io, quando parlo di un fazzoletto, parlo di un pezzetto di stoffa, di un rifugio per ficcanaso, di quell'oggetto misterioso di cui Martino non ha ancora capito la funzione (provate voi a spiegargli perché non si usa la manica). Per Maria invece il fazzoletto è parte di una trama che lega indissolubilmente tutti gli oggetti, le persone e gli avvenimenti che hanno avuto a che fare con lei. Alla domanda “perché hai preso i miei fazzoletti?” potrebbe rispondere con “e tu perché quella volta ...” e, replicando alla mia risposta, riuscirebbe ad allargare ulteriormente l'ambito della questione mettendo in discussione tutto quel mondo e l'equilibrio su cui si regge la mia comoda ragnatela.

La cronaca. Da qualche tempo avevo notato che la grande scorta di fazzoletti che mi ero fatto svuotando il cassetto di mio padre cominciava a scemare.

Oggi ho cercato di risolvere il mistero, andando a rovistare prima nei cassetti dei ragazzi, e finalmente in quelli di Maria. Ed è lì che, con mia sorpresa, ne ho trovati 3 ben sistemati in una scatolina proprio come se fossero stati suoi. Me li prendo, uno lo metto in tasca e infilo gli altri due nel gran mucchio del mio vestiario pulito, in zona “biancheria” (sulle le pendici meridionali del mucchio) e penso “ora glielo dico e chiariamo la situazione”. Sento uno scricchiolio. Il filo si sta tendendo e per evitare il rischio di spezzarlo decido che è meglio tacere e ricomprarli. La tensione cala. Ora la tela mi avvolge comoda.

martedì 4 marzo 2014

50 ragioni per comprare il mio seme – 2. Sudoku avanzato di repubblica in 10 minuti

Sì, arriverò a 50! E' una minaccia!

Chiariamo subito che il sudoku è “avanzato” non perché sia stato lasciato lì per il pastone dei maiali ma perché richiede un'alta specializzazione per essere risolto e io ce l'ho … modestamente però, anche come maiale non me la caverei per niente male … . Quasi ogni giorno affronto questa sfida epica e ho un fantastico score intorno al 70% di risoluzioni entro 10 minuti. Roba da NBA. 
Se pensate che sia una dote di scarsa utilità pratica, vi sbagliate profondamente. Se, infatti, volete evitare che vostro figlio occupi per 20 minuti il bagno, perso nella vana ricerca di dove piazzare il “7” o l'”8”, comprate il mio seme e, nel tempo medio di una cacata, il bagno sarà di nuovo libero.

Il sudoku è là sotto, risolto in 3 secondi,
ma la soluzione è scorretta.
La quotazione del seme bovino è in calo per l'incapacità dei tori di risolvere il sudoku in modo corretto


Dati in tempo reale

Nome
valore
Var%
Data
Sperm. Vell.
1047
2,00%
04/03/14
Sperm. Toro
986
-2,00%
04/03/14

lunedì 3 marzo 2014

50 ragioni per comprare il mio seme – 1. Post of the month di febbraio

“Venite donne, comprate! Seme di ironman fresco! Ottima qualità! Maratonina in 1h18, maratona in 2h48, postovdemont di Febbraio!”

Perché faccio sport? Perché scrivo su questo blog? Perché mi impegno in attività non remunerative come queste? Sicuramente sono soddisfazioni, endorfine … insomma le solite cose che si dicono. Vabbè, ma secondo voi quella è roba che si mangia?
Il fine ultimo è ovviamente un altro: aumentare le quotazioni del mio seme. Per ogni record che miglioro, per ogni riconoscimento ufficiale ad una mia attività, ogni mio singolo spermatozoo aumenta di valore secondo gli indici di mercato. E allora inizio questa rubrica per seguire questi andamenti e propagandare la mia merce, in vista della sua quotazione in borsa.
L'occasione è il riconoscimento, sia pure a pari merito, del mio articolo “fantasmi” come “post of the month” di febbraio da Stefano La Cara. Essendo stato giudicato miglior post dal miglior blogger (il suo blog è ufficialmente vincitore dell'oscar come miglior blog italiano di triathlon), per la proprietà transitiva del blog è un articolo fantastico: è matematico.
Volete un figlio che scriva un “post of the month” di un qualche mese del 2030? E' semplice, basta acquistare il kit con il mio seme, completo di istruzioni; le quotazioni aggiornate (in euro al quintale) sono riportate nella tabella qui sotto e comparate con quello bovino.

Dati in tempo reale
Nome             valore     Var%     Data
Sperm. Vell.    1026    +2.64%   03/03
Sperm. Toro   1005    +0.54%   03/03

sabato 1 marzo 2014

Almanacco del mese dopo – Marzo 2014

M'arzo e mo' me riarzo”. Ora che anche il premier è velleitario, il futuro è roseo. “Aprile però 'ste rose prima d'Aprile, famole sboccià cà forza che m'aggio stufato d'aspettà che s'aprano a Maggio!”. Specialità di noi velleitari: anticipare i tempi e forzare i giochi di parole con dialetti improbabili.
La crisi è dunque finita? O, per tirare avanti, dovrò mettere un banchetto al mercato del seme? Sotto banco potrei vendere anche altri prodotti ghiandolari come endorfine e GH; tutto fatto a mano; produzione artigianale endocrina; garantito bio, che mi faccio la doccia senza diserbanti. Vedremo.

Eventi

9. Maratonina di Oristano. Della sfida ai fantasmi ho già detto, resta la gara: una prima edizione per questa stracittadina su un unico giro, prima mezza dell'anno, grande numero d'iscritti insomma si preannuncia una bella festa ma una carneficina per noi sacchettari.


15. Traversata del Linas: trail in montagna di 30km organizzato da Matteo Casula. Chissà perché il mio allenatore (che sono io) l'ha preferito alla 6 ore di Torino: 50 giri su una pista di 1.5km. Forse non sono un criceto.

21. Con l'arrivo della primavera, mi dissolverò in flatulenza e rinascerò e qualsiasi risultato abbia raggiunto prima, sgaserà con me e non sarà più orgoglio ma solo sfida per il nuovo Lorenzo. “E allora che m'arzo a fa'! So' già fantasma …”

30. Maratonina di Assemini. Prova d'appello o corsa d'allenamento? “L'ennesima mezza maratona: i soliti tre giri da sette chilometri ...Continua qua,

Best of the past

Rileggendo i post scritti un anno fa da quel cazzaro del mio fantasma, ho trovato proprio poco da salvare. Giudicate un po' voi ...

Ogni volta che ci prepariamo per uscire in bici, infiliamo un proiettile nel grande caricatore, lo facciamo girare, lo puntiamo alla tempia, saliamo in bici, e ... puf ... "spariamo".

Mi ritrovavo quindi nel corpo del gruppo; non nella pancia però, ma nella parte didietro. Il posto in cui mi ritrovavo a nuotare era quindi, inequivocabilmente, il sedere del gruppo.

Dal quarantesimo giro, noto qualche succulento essere umano che porta a spasso qualche appetitoso cagnolino, ma quando mi vedono in faccia svicolano.
(da 50giri)