mercoledì 26 giugno 2013

Philips vs. Brown - una storia di peli

Con questo articolo, vorrei dare il mio contributo, spero decisivo, ad una delle dispute più accese dell'era moderna: Philips vs. Brown. Sto parlando, ovviamente, di rasatura elettrica, e dei due competitors che dominano il mercato almeno da quando i primi peli sono comparsi sul mio mento. Io, dopo averli provati tutti e due circa trent'anni fa, sono diventato un sostenitore della superiorità di Philips. Non ricordavo più però le ragioni specifiche di questa scelta e solo recentemente ho avuto l'occasione di approfondire l'argomento con una lunga sperimentazione.
Tutto ebbe inizio a dicembre 2011, quando scrivendo una letterina a babbo natale, avevo dimenticato di specificare la marca del rasoio. Pensavo non fosse necessario, anche se, guardando la rasatura di babbo natale, qualche dubbio mi sarebbe dovuto venire. Fu così che, buttato finalmente il vecchio Philips ormai ridotto a tosaerba mi ritrovai, dopo decenni, a farmi la barba con un rasoio Brown. La prima sensazione è stata di sollievo. Da alcuni mesi, una sola delle 3 testine del rasoio Philips riusciva ancora a girare mentre le altre due fungevano da grattuggia; qualsiasi rasoio sarebbe stato più confortevole e in particolare lo era il Brown con la sua testina rotonda e carezzevole. I primi problemi sono venuti fuori dopo due o tre rasature. Ho scoperto che il Brown taglia bene i peli corti, mentre quelli più lunghi tende ad evitarli. Non è un problema da poco, perché, se solo dimentichi un singolo pelo, la volta successiva te lo ritrovi più lungo e quindi più resistente alla rasatura e, dopo pochi giorni, rischi di ritrovarti sulla faccia una fauna di peli semidei, praticamente invulnerabili.
Questo problema è particolarmente grave per quelli come me, che si fanno la barba preparando la borsa, la colazione o guidando. Rinunciando allo specchio, siamo costretti ad usare una tecnica di rasatura aleatoria, in cui facendo girare il rasoio sul viso seguendo percorsi casuali, in un tempo ragionevole riusciamo a coprire il 95% circa della superficie pelosa ottenendo così una rasatura statisticamente accettabile. Se, però, quel 5% di peluria non tagliata la volta dopo risulta più resistente, cominciano a crearsi sul viso, soprattutto nelle zone periferiche più spesso risparmiate dall'alea, delle specie di aree protette, di zone franche, di sedi diplomatiche, di luoghi sacri, dove i peli prosperano e crescono indisturbati.
Dopo più di un anno di rasature Brown, mi sono finalmente reso conto che mi erano cresciuti dei peli mostruosi nelle zone periferiche, in mezzo alle guance e sul collo. Peli da 5 cm che beffardamente resistevano ai miei accaniti ma ormai tardivi tentativi di rasatura. Ci avevo messo un anno a notarli, ma da quando me ne ero accorto, me li toccavo in continuazione, tirandoli fino a sentire dolore, li guardavo con orrore allo specchio, sentendomi una specie di mostro selvaggio. Non potevo continuare a farmi dominare e schernire da quegli stupidi peli. La soluzione c'era e la conoscevo bene. E' bastato pronunciare "Philips" che quei peli abnormi hanno smesso di ridere. Philips: con lui i peli più lunghi sono i primi ad essere tagliati, e quelli che scappano ad una rasatura disattenta, la volta dopo non hanno scampo. Sabato mattina mi sono comprato il nuovo rasoio Philips. Ero così contento che non ho letto attentamente le scritte sulla scatola e mi è sfuggita la dicitura "corded shaver" che si traduce con "niente batteria". Ahimé, quando mi raserò sarò legato a quel filo e non mi potrò allontanare a più di un metro dalla presa. Non potrò fare colazione, non potrò guidare, non potrò fare nient'altro che guardarmi allo specchio ... o forse ... pensandoci bene, almeno dovrei riuscire ad arrivare a sedermi sulla tazza ... qualcosa la riuscirò ancora a fare! Che caga.e ...

giovedì 20 giugno 2013

Tortiglioni casagedu e bicarbonato - ricetta stocastica

Mettete, innanzitutto, l'acqua per la pasta sul fuoco. Poi, aprite il frigo e guardate cosa c'è rimasto. Chiudete il frigo se no si scongela. Riaprite. Al terzo tentativo, rinunciate alla cucina tradizionale, e lanciatevi sulla cucina stocastica.
Staccate il grasso dalla braciola, e mettetelo a soffriggere in compagnia di un cipollotto. Quando comincia ad asciugarsi troppo, non esitate: prendete l'acquetta proteica avanzata del casagedu e aggiungetene un quanto basta. Assaggiate la salsa, e, quando sentite il saporaccio acido, non urlate. Niente paura, basta aggiungere un pizzico di bicarbonato e non sarà più corrosivo. Guardate, con meraviglia, le bollicine che si sviluppano dal vostro intruglio e lasciatevi cullare dai ricordi dei calderoni delle streghe nei cartoni animati della Disney. Pensate che, se oggi la farete franca con i figli, il futuro sarà vostro. Aggiungete pepe, pecorino, ... qualsiasi cosa che cominci con 'pe', per coprire un po' il sapore. Conditeci la pasta e servite con il solito sorriso.
Quando chiedono il bis, cercate di non svenire! L'avete sfangata anche questa volta!
E' tutto vero, sperimentato e certificato oggi, 20/6/2013.

martedì 18 giugno 2013

Protesi

Venerdì ho comprato le protesi per la bici e ieri le ho provate su strada.
Le protesi da triathlon sono delle appendici che si attaccano al manubrio della bici per appoggiarci gli avanbracci ed essere così più aerodinamici. Protési in avanti, la schiena parallela alla strada per bucare l'aria con maggiore efficacia; il collo prolunga la schiena in orizzontale e l'occhio resta diretto verso l'asfalto. Bella vista: andrò a Klagenfurt per vedere 180 km di bellissimo asfalto austriaco perfettamente liscio e senza buche. Ma cosa importa, cosa dobbiamo vedere noi che non siamo di carne ed ossa, ma di ferro? Che c'importa degli alberi, del lago, delle montagne? Siamo i motori che devono spingere avanti quelle bici, non possiamo distrarci con fantasie. Dobbiamo godere sentendo la testa che sfonda il muro d'aria, il refolo che ci scorre veloce lungo la schiena-carrozzeria, le gambe che girano come stantuffi ben oliati e spingono con efficacia sui pedali e il cuore che pompa carburante ai muscoli.
Il tempo delle passeggiate è finito, è passatismo; ora comincia l'era dell'uomo di ferro, l'uomo protesi della macchina, funzionale, veloce, futuristico; niente Mozart ma clangore, non profumi ma fumi, l'uomo locomotiva, non mangia, si nutre. Niente keiserschmarren, knodel, gulash, birra ma barrette, isoton, ottani o maltodestrine.
Sto esagerando? Sicuramente. Volevo solo dire che ieri ho provato le nuove protesi per la bici e mi sono divertito.

lunedì 10 giugno 2013

A caccia del bosone

Sabato pomeriggio, sono andato con Martino a vedere una conferenza del fisico del CERN Guido Tonelli, che ha parlato del bosone di Higgs, dell'esperimento che ha guidato per scovarlo, dei misteri irrisolti della scienza, della ricerca ...
Bravissimo Guido. E' riuscito, se non proprio a farci capire, sicuramente a farci immaginare quelle minuscole meraviglie che dominano il nostro universo. Che bello, ci si è aperto un mondo di immaginazione. Ho immaginato che siamo tutti leggerissimi e solo i bosoni ci appiccicano addosso la pesantezza. Forse, pedalando in salita, basta scrollarsi di dosso qualche bosone per non fare fatica. Ho immaginato la caccia al bosone come una specie di caccia al cinghiale con due squadre, CMS e Atlas, per scovarlo, circondarlo, sparargli pallettoni adronici, e finalmente cucinarselo allo spiedo. Tutti, nel pubblico, abbiamo immaginato qualcosa. Qualcuno ha perfino immaginato che un bambino, per fuggire alla violenza dei genitori, si fosse rifugiato nelle dimensioni extra dello spaziotempo, quelle che, subito dopo il big bang, si sono accartocciate come lenzuola dopo una notte agitata, perfette per nascondercisi. Davvero! E ha anche chieso a Tonelli se ciò fosse plausibile.
Nella discussione, oltre allo spazio tempo spiegazzato, Tonelli ci ha presentato la ricerca come unica via d'uscita alla crisi economica: sviluppo esponenziale + risorse limitate (mondo chiuso) = crisi. Solo nuove tecnologie possono spostare i limiti delle risorse e consentire nuovo sviluppo. E' così ovvio che tutti i politici stanno aumentando gli stanziamenti alla ricerca scientifica ... o forse no?
A me piace pensare che, sotto sotto, ci sia anche un'altra via d'uscita alla crisi - rinunciare tutti a qualcosa e imparare a godersi veramente i piaceri della vita - ma questa è un'altra storia, un'altra geografia, un'altra cultura, un altro bosone. O forse solo un bosino.

venerdì 7 giugno 2013

Iron Man (3)

Ieri ho portato i ragazzi al cinema a vedere Iron Man 3; eh sì, a loro piacciono questi filmacci con esplosioni, effetti grafici incredibili, trame frattaliche, battute iperboloidi. Stavo dicendo? Ieri i ragazzi mi hanno accompagnato al cinema a vedere Iron Man 3.
Oltre al divertimento offerto dal film, mi aspettavo anche qualche spunto, qualche ispirazione per la mia gara di Klagenfurt, qualche mantra da ripetere nella remota eventualità di una crisi. Ho dovuto aspettare fino alla fine ma la battuta pronunciata da Tony Stark in chiusura del film è perfetta: "
Possono distruggermi casa, possono togliermi i giocattoli, ma c'è una cosa non mi possono togliere, io sono Iron Man"Per il Passatore avevo pensato a "mi ritiro io? Tiritiritu tam tam", ma non è servito a granché; avevo pensato anche ad un motivetto per accompagnare quel ritornello ma non ha funzionato, troppo futile. Invece questo è forte, spaccone. Sarebbe da scrivere sulla maglietta per farsi trascinare fino al traguardo e passarlo urlando "io sono Iron Man!" ... non fosse che ...
guardando i trailer, ho scoperto che il 20 giugno uscirà nei cinema "Man of Steel". Insomma, non farò in tempo a diventare Iron Man che sarà già uscito l'upgrade, la versione avanzata, l'uomo d'acciaio, quello che non arrugginisce e, sentendo quell'urlo, probabilmente mi raccoglierebbero come ferro vecchio. Pazienza.Intanto la gara si avvicina, e per non far salire troppo la tensione, sdrammatizzo con questa bella vignetta raccolta in rete.

martedì 4 giugno 2013

Buffet dal lago di corsa - Villacidro 2/6/2013


Buffet dal lago di corsa - Villacidro 2/6/2013 
Tradizione ed innovazione si fondono in un discreto buffet di dolci e frutta, serviti all'aperto con vista sul lago.
Impiattamento casual, varia selezione di torte fatte in casa con dolci della tradizione sarda, classiche crostate e un'innovativa torta (in alto nella foto) farcita con integratori "herbalife".
Lunga coda di 11km per raggiungere il buffet. Attenzione, siamo in Italia e nessuno rispetta la coda, anzi il continuo susseguirsi di sorpassi dà luogo ad una vera e propria gara, poiché, solo per i primi, c'è anche un cestino pieno di vivande.
Bilancio calorie ingerite - calorie consumate: negativo.
Rapporto qualità prezzo: buono.
Giudizio sintetico: un maiale.
Ultimo assaggio: 2/6/2013. Mi sono messo tranquillamente in fila attendendo il mio turno per il buffet, quando, in seguito ad uno sparo, si sono tutti lanciati di corsa verso il cibo. Si era sparsa la voce che ci fossero solo una trentina di cestini per circa 600 clienti affamati. Mi sono lanciato anche io e, dopo un lungo e faticoso susseguirsi di "c'ero prima io" "no, lei mi è passato avanti, l'ho visto bene" sono riuscito a portarmi intorno alla ventesima posizione della coda, sufficiente a garantirmi il cestino. Solo allora, mi sono reso conto di essere tornato esattamente al punto di partenza! Ci hanno fatto fare un giro intero del lago, con il buffet che era a soli 200m di comoda passeggiata dal parcheggio! Quelli che lo sapevano, gente del posto, sono infatti andati direttamente al buffet, e, con le energie risparmiate dalla lunga corsa, hanno fatto, in compenso, molti giri del buffet.
Il consiglio finale: se siete sani di mente, rinunciate al cestino e raggiungete direttamente il buffet; invece di girare vanamente intorno al lago, girate intorno al buffet e il bilancio calorie ingerite – calorie consumate diventerà largamente positivo. 

sabato 1 giugno 2013

Bilanci & rilanci

Passato il passatore è il momento di fare qualche bilancio. Dato il nome del blog, le aspettative non sono molto alte.
Bilanci: aspettative vs risultati
 
  • Passatore: finirlo - senza soffrire - entro 9 ore. Che dire? Se non fossi partito avrei conseguito due obiettivi su tre. Sono riuscito a fare peggio!
  • Essere un bravo genitore. "Vuoi comprare il mio affetto?" Non ho mai accettato le offerte di Francesco che vende affetto come se fosse affettato. La sua salumeria dei sentimenti esporta bene invece nelle Marche, dove abitano i nonni materni e da dove torna sempre carico di regali. Martino poi, nonostante le mie amorevoli lezioni, probabilmente sarà rimandato in latino anche quest'anno. Sono un bravo genitore? Ci provo, ma se i risultati sono questi ... . Comunque lascio ai figli, lettori saltuari di questo blog, l'ultimo giudizio, con questa piccola avvertenza: giudicando le mie qualità di genitore ricordate che, in fondo, state giudicando voi stessi!
  • Imparare a scrivere. In poco più di 4 mesi, ho scritto 48 pagine per questo blog. Mi sono divertito a scrivere, anche se quando rileggo le cose che ho scritto, trovo quasi sempre qualche termine inappropriato o qualche piccolo errore. Intanto ho ricevuto circa 1600 visite, non tantissime, ma, non offrendo niente di utile, lo considero già un piccolo successo, e qualche giudizio molto positivo che mi ha sorpreso e gonfiato facendomi galleggiare in aria per qualche minuto.
Rilanci
  • Uomo di ferro - 30/6 Klagenfurt. Non vorrei proprio che finisse come il passatore ovvero 65% di ferro e 35% di fango; per il momento rilancio con un obiettivo velleitario: finirlo - senza soffrire - entro 11 ore. Già mi immagino l'ultima frazione di corsa, in cui saranno tutti stanchi mentre io invece volerò, chiudendo la maratona in 3 ore ... ma forse è un sogno e sicuramente una velleità.
  • Blog
  • . Mi piacerebbe far diventare questo blog un sito di pubblica utilità o, per lo meno, un po' meno inutile di ora. Potrei, per esempio, scrivere una guida delle gare in Sardegna per valutarne l'aspetto più importante: il buffet post gara. La raccolta scientifica di dati, tipo la differenza fra il peso prima della partenza e dopo il rientro, permettebbero di qualificare le gare in termini oggettivi. Immagino già gli organizzatori che mi inviteranno e mi offriranno gli integratori più prelibati ai ristori e i piatti migliori nei buffet post gara per avere i prestigiosissimi tre maiali della guida Pisani ... ma forse è un sogno e sicuramente una velleità.