venerdì 7 marzo 2014

Maratonina di Oristano – preview

Oristano, dopodomani. Mi sento piacevolmente leggero. Sarà per la settimana di scarico, sia quella negli allenamenti, sia quella fatta sul water. Di fatto il peso è determinato da un bilancio di massa: per dimagrire si può, indifferentemente, mangiare di meno o cagare di più. Se vuoi mangiare come un maiale e non ingrassare … basta che caghi come un elefante. Mi è venuta la “frase del giorno” ora la evidenzio.
Ho un leggero mal di testa, forse sono lievemente influenzato o “appuntorato” come si dice qui in Sardegna; sento la testa ovattata ma è ovatta che ammortizza le sensazioni: non è spiacevole, è come correre con due siringhe di anestetico nelle tempie o forse sono solo le solite ragnatele.
Alla partenza mi guardo intorno: questa gara è infestata. Vedo una ventina di ectoplasmi con il rosso della maglietta dell'atletica Capoterra sfumato dal tempo. Intorno a noi poco più di 700 comparse rendono colorito e vivace lo sfondo. E' una bella giornata ma il sole penetra fioco attraverso una sottile foschia. Aspetto che un colpo di vento la porti via e con lei spazzi via anche i miei fantasmi ma ciò non accade. 

I chilometri passano veloci; sono in un gruppetto con 2-3 comparse e una decina dei miei fantasmi. Siamo tutti lì, appiccicati, tanto che nella foga del respiro ne inalo qualche pezzo. Le sensazioni sono buone nel senso che non ne ho. Niente mal di gambe, niente caldo né freddo; mi sembra di sognare. Forse fumarsi fantasmi fa questo effetto. Forse ho anche assorbito parte della loro energia psicocinetica … mi viene in mente un film, ma non ricordo quale … comunque, mi sembra di volare tanto che nel finale ho la forza di allungare il passo e, uno ad uno, staccare tutti quelli del mio gruppetto. Arrivo in 1h18'50” eguagliando il mio primato. Dietro di me, nel giro di una lancetta dei secondi, arrivano una decina di fantasmi; fanno finta di non vedermi e si mettono ai lati dell'arrivo come per aspettarmi. Poveri idioti, non sanno ammettere la sconfitta. Mi reco al ristoro, più per abitudine di buffettaro che per vero appetito, e allungo la mano verso un bicchiere di the caldo ma quando stringo le dita per afferrarlo ci passo attraverso! Un brivido mi scuote facendomi uscire qualche sbuffo di fumo … ecco, ora ricordo il film: non era “ghostbusters” ma “il sesto senso”. Il tempo di riprendermi dalla sorpresa, 5 minuti, e sento un gran rumore di catene e risate; mi avvicino al gruppo dei fantasmi e mi vedo arrivare in carne ed ossa: affannato, stanco, pesante, in una parola, vecchio. Non riesco a trattenere una risatina di scherno e mi unisco al coro. Uahahaha …

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