lunedì 28 ottobre 2013

Triathlon medio Forte Village

Mi piacciono le sfide "in serie", mi piace mettere gare importanti, a cui tengo molto, una dopo l'altra e, quando il calendario m'aiuta, non mi lascio scappare l'occasione.
Mi piace perchè se la prima va male "era solo una preparazione per la seconda", se va male la seconda ho una scusa lunga 60km per giustificare la debacle e se vanno bene tutte e due, ho fatto un'impresa.
Quest'anno è capitata l'accoppiata, a una settimana di distanza una dall'altra, "Sardinia Ultramarathon" - "Forte Village triathlon",  gare a cui per motivi diversi non volevo rinunciare.
Della Sardinia Ultramarathon ho già scritto abbondantemente; ora qualche impressione sul Forte Village Triathlon, gara sulla distanza del "medio" ovvero 1.9km di nuoto, 90km di bici e 21km di corsa.


Diamo i numeri:

  • 5h07, stesso identico tempo della sardinia ultramarathon: un'accoppiata perfetta.
  • secondo di categoria
  • ventesimo assoluto
  • oltre il centesimo posto sia nel nuoto che nei pit-stop
  • settimo assoluto nella frazione di corsa

sono numeri interessanti e portano ad una facile diagnosi di gara schizofrenica.
Durante la gara, non avevo niente per misurare tempi, distanze o velocità. Il garmin da polso ha il cinturino più che rotto, frantumato; ora è diventato un garmin da taschino e, senza gilet, ho preferito lasciarlo a casa. Il garmin da bici, invece, mentre facevo le capriole con la mtb, si è rotto il vetro e ora si vede solo una macchia di luce verdastra, di scarso aiuto per regolare l'andatura. I miei riferimenti, ancora più scientifici, erano allora il livello di lattato nel sangue e la VO2, misurati con un dolorimetro nelle cosce e un fiatonimetro nei polmoni. Il sorpassometro poi mi dava riferimenti oggettivi sulla mia velocità relativa rispetto al baricentro della pancia del gruppo.
Giocavo in casa. Le onde le conoscevo una ad una. Il percorso in bici lo conoscevo a memoria e sapevo
esattamente dove guardare il panorama per fare il pieno di entusiasmo. Mi sono sentito solo un po' felicemente disorientato dall'assoluta mancanza di macchine: strada chiusa di fatto nei due sensi di marcia! Una miriade di omini blu tutti occupati a chiudere fino al  minimo accesso al percorso di gara. Meraviglioso.
 Il percorso dell'ultima frazione, essendo 3 giri a bastone, ci costringeva a ripetere 6 volte lo stesso pezzo di strada. La prima volta che incrociavo qualcuno che conoscevo, lo salutavo e incitavo, la seconda volta gli facevo solo un cenno, dalla terza in poi facevo finta di non conoscerlo per  non sembrare questo: (link).
Non ho avuto nessuna vera crisi, solo un momento particolarmente difficile, quando, a circa 20 km dalla fine della frazione di bici, ha cominciato a dolermi il solito tallone. Doleva e pulsava tanto che, oltre a farmi spingere con maggior prudenza negli ultimi strappi in salita, mi sembrava quasi impossibile che ci potessi riuscire a correre. Ho cominciato a pensare razionalmente al ritiro ma poi il cervello è partito per conto suo e mi sono ritrovato a pensare di raccontare ad altri di come pensassi di dovermi ritirare e di come poi, invece, fosse andato tutto bene. Insomma mentre io ancora pedalavo, il mio cervello aveva già finito la frazione di bici, era riuscito a fare senza problemi quella di corsa e lo stava già raccontando in giro. Era molto avanti rispetto a me e, sapere il finale, mi ha aiutato a superare lo sconforto.
In conclusione, bellissima gara, sia per il percorso, impegnativo ma vario e spettacolare, con saliscendi perfino nella frazione di nuoto, sia per l'organizzazione quasi impeccabile: chiusura al traffico, indicazioni, ristori, buffet ... , sia per le mie gambe, pelose ma belle, stanche ma forti. Due piccole critiche: 1) mancavano i premi di categoria, soprattutto per i secondi di categoria degli M2 (non scordatevi che sono sacchettaro). 2) Anni fa, quando ancora al Forte Village non consideravano seriamente il triathlon, Andrea sognava questa  gara e me ne parlava. Oggi che, grazie alla sua insistenza e impegno, si è finalmente realizzata, non è stato neanche ringraziato pubblicamente dal suo direttore, pur prodigo di ringraziamenti per sindaci e collaboratori vari. So che non è lo stesso ma ci tengo a farlo io: grazie Andrea!

17 commenti:

  1. La domanda è ma sei in forma o è la tua forma ad essere pressapochista-burlona?! Cioè salta fuori nei momenti più impensati quasi a farti uno scherzo? Gestire due fine settimane del genere ci vuole forza e coraggio e mi sembra che non ti manchi nè l'una nè l'altra!

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    1. Sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla mia forma, pensavo di finire molto peggio. Se però mi fossi allenato davvero bene o almeno decentemente, avrei potuto limare una ventina di minuti all'ultramarathon e 10-15 minuti al triathlon, come l'anno scorso in un'accoppiata simile. Sono comunque molto soddisfatto delle mie supergambe!

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    2. Anni fa, quando Calcaterra era uno staccanovista delle maratone, rilasciò un'intervista a Correre.
      Praticamente i suoi allenamenti erano le maratone stesse che correva con frequenza settimanale.
      La differenza tra Lorenzo e Giorgio è quindi minima, se non fosse per quelle gambe loffie e pelose che ti ritrovi......

      :-)))

      Grande Lorè !

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    1. Vedi Francesco? C'e' qualcuno che le apprezza!

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    2. Che vuoi che ne capisca Andr.....ops Fausto ( :o))) ) di gambe !!!!

      :o))))

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  3. Samuel Atletica Pula29 ottobre 2013 alle ore 09:55

    Maledetto...e non aggiungo altro

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    1. Per chi non c'era: ad ogni incrocio della frazione di corsa Samuel mi vedeva un po' piu' vicino e mi salutava con un simpatico "maledetto!" finche' a 4km dalla fine sono riuscito a superarlo ristabilendo l'ordine naturale delle cose.
      Grande Samuel! Ottima lepre!

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    2. Maledetto...ho proposto la tua squalifica ai giudici. Sei un maledetto alieno. Però è il caso che migliori nel galleggiamento. Sarà mica colpa dei peli che ti appiombano....

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    3. Samuel Atletica Pula29 ottobre 2013 alle ore 15:57

      Anonimo sono io

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  4. Senti ma, a grande richiesta (mia) quando ci racconti com'è che ti sei dato al triathlon? O l'hai già raccontato e me lo sono perso? Cioè, quand'è che t'è venuta l'idea di inseguire Ironman, pesci, ruote che bucano, etc.?
    L'argomento mi affascina, quasi mi attira, se non fosse che coach e moglie sostengono che sarebbe meglio far bene una sola cosa, anziché farne male tre. E io non è che sia proprio un fulmine nella corsa...

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    1. In breve: io correvo, andavo in bici e nuotavo in mare molto prima di immaginare di fare qualsiasi tipo di attivita' agonistica. Ho iniziato a fare ufficialmente triathlon nel 2006 grazie all'amico Gildo che mi ha trascinato all'xterra poi da li', visto che era divertente, sono diventato anche podista, ciclista ecc.. Comunque provaci, vale la pena. Poi, secondo me, fare un po' di bici e nuoto non ti peggiora come podista, anzi ...

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    1. E' un riferimento alle mie qualita' natatorie? ... Scherzo! Grazie Davide, adesso pero' la roccia si riposa per un po'

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  6. Finalmente le foto!!! Triatleta-Ultraman 2.0 :-)))

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    1. Mi piacciono queste foto perché fanno vedere impegno, concentrazione e fatica. Se guardi quelle di Samuel, che sorride e gonfia i muscoli davanti all'obiettivo, capisci come ho fatto a superarlo.

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    2. Samuel Atletica Pula30 ottobre 2013 alle ore 09:49

      Ahahahah....sei troppo forte Lorenzo....Ho pure provato a starti dietro ma hai piazzato un sacco di fotografi messi apposta per rallentarmi. Però, vuoi mettere, che bel book fotografico che mi son fatto...

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