Un viaggio di 100 km comincia da
sotto il piede … ed è proprio lì infatti che ho già la
vescica.
La meta del viaggio sarà Faenza. Ma
Faenza non è niente più che una graziosa cittadina e allora forse
più che una vera meta sarà un traguardo intermedio, un nuovo
inizio, un mezzo per raggiungere altre mete. Insomma, fa parte del
viaggio, come tutto quello che lo ha preceduto e ciò che seguirà.
Il Sardinia Trail, poi il trail del Sarcidano, il Noraman, fanno
parte del percorso che ho seguito per raggiungere Firenze e poi,
ovviamente, il percorso continuerà salendo sui colli di Fiesole e
poi attraverso l'appennino per scendere in Romagna verso Faenza e da
lì il continuerà per arrivare all'ironman e poi ad un altro ironman
… .
L'importante è il viaggio
e, se leggete questo blog, avrete capito che il mio percorso per
arrivare fin qui, la cosiddetta “preparazione per il passatore” è
stata tutt'altro che un sacrificio. Certo qualche dolorino e un po'
di sana fatica ci sono stati, ma anche molto piacere, grandi
soddisfazioni, momenti di vita intensa.
Grazie a questo, partirò
senza nessuna ansia, con leggerezza. Sono curioso di scoprire cosa
c'è al di là del sessantacinquesimo chilometro, un territorio per
me inesplorato. Spero che sia meraviglioso … ma se ci dovessi
trovare solo sofferenza, non lascerò che questa mi trasformi in un
verme per arrivare strisciando: non ho niente da dimostrare a me
stesso, né ad altri. Se non dovessi farcela, vorrà dire che non
arriverò mai correndo a Faenza o magari mai a correre 100 km.
Pazienza. Le quotazioni del mio seme si abbasserebbero un po' ma non
importa, sono alle stelle.
Credo però che questa volta
ce la farò. Di sicuro proverò, con determinazione, ad arrivare al
traguardo. In valigia metterò un cavatappi per stappare almeno una
delle tre bottiglie di vino che spettano a chi arriva al traguardo.
Prosit.
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