venerdì 2 giugno 2017

Cronache dalla poltrona – I segreti del Passatore.

Su un aspetto della gara, tolgo subito la suspense ma circolavano spoiler e quindi forse lo sapevate già: ha vinto il gigante Giorgio Calcaterra!
Rimangono tanti misteri di questa corsa che mi ha sempre affascinato e respinto. Le 9 ore delle mie velleità misteriosamente respinte con la velocità che si trasforma in lentezza. Il mistero di Brisighella: quest'anno, solo 10 fra i 2200 transitati a Brisighella non hanno raggiunto il traguardo. Chi arriva lì, moltissimi presumibilmente in condizioni pietose, non si ritira. È capitato anche a me 3 anni fa, ma io avevo perso il pullman dei ritiri. Forse il segreto è in quel pullman fantasma pieno di morti viventi che sfreccia nella notte senza ascoltare le urla disperate dei naufraghi che stanno affogando nell'asfalto. Il mistero dei chilometri che si allungano a dismisura approfittando del buio della notte. Il mistero di trovarsi lì su quella strada interminabile senza ricordarsi più perché. E, infine, il mistero più grande di tutti, di quelli che salgono in auto stremati ma trovano poi la forza di alzare le braccia al traguardo. Gara lentissima, non si capisce niente … ma non vedi l'ora che arrivi il prossimo episodio! Un po' come la nuova serie di Twin Peaks.
Comodamente seduto in poltrona, spio morbosamente i tempi degli atleti per individuare eventuali tagliatori. I nomi delle frazioni – Colla di Casaglia, Marradi, San Cassiano, … – evocano ancora in me sensazioni concrete: il sapore di crescenza, il caldo opprimente salendo a Fiesole, il fresco dell'aria sul petto nudo alla colla, e poi il freddo della notte, tremori, calore umano, massaggi dolorosi, dolori tout court, assuefazione al dolore, lunghe attese per il ritiro dello zainetto alla colla, lunghe attese per il ritiro del ritiro … è col metro di queste sensazioni che misuro il valore dei risultati e l'indegnità dell'inganno.
L'anno scorso, controllando i tempi dei primi 5 di categoria, avevo scovato ben 4 tagliatori di cui 3 recidivi (link). Riguardando oggi le classifiche del 2016, ho scoperto che 2 di essi sono stati squalificati; a uno è stato corretto il tempo di un passaggio per cui ora risulta plausibile (se sia plausibile la correzione non lo so); l'ultimo è rimasto in classifica con il suo bel 3'29 di media fra Marradi e San Cassiano che a 70 anni suonati non è male ma ha un forte gusto di crescenza ingiallita.
Passo alle classifiche di quest'anno, andando a controllare i passaggi dei primi 7 di categoria. Pare che il fenomeno dei tagliatori si sia estremamente ridimensionato. Merito forse degli organizzatori che hanno ascoltato il grido di indignazione e hanno preso contromisure adeguate; hanno fatto tutti tempi assolutamente plausibili, a parte uno che, seduto in auto, non si è avveduto della svolta per San Cassiano ed ha quindi saltato il controllo e presumibilmente sarà squalificato per questo … solo lui? Guardiamo meglio … oh beh, non è il solo. Dei 2247 passati a San Cassiano, 58 si sono ritirati e 2189 sono arrivati al traguardo. A Faenza però sono arrivati in 2196: sono in 7 che hanno mancato quella svolta. La svolta fantasma, un altro mistero.
Infine vado a controllare i 4 tagliatori dell'anno scorso. Solo l'ultimo è tornato e quest'anno, dopo 2 edizioni in cui aveva approfittato dell'auto, si è corso tutti i 100 km! Ha impiegato 4 ore di più, è arrivato 15 esimo anziché primo di categoria, ha percorso il tratto Marradi-San Cassiano a 13' al km anziché a 3'29, ma vuoi mettere la soddisfazione? Bravo! Gusto di fatica, profumo di sudore pulito, sogno della notte che lentissimamente svanisce e poi il finale: la piazza di Faenza che prova, forse invano, a dare un senso a tutto ciò. Aspetta però, abbassa il calice: ha fatto il ritmo più veloce proprio nel tratto più duro, la salita alla Colla, dove si è migliorato moltissimo rispetto alle passate edizioni … un altro mistero. Attendiamo con ansia la prossima puntata e forse capiremo.

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