lunedì 6 ottobre 2014

La discesa di Perda Pertunta

Perda Pertunta è una strada che scende dagli 800 metri di punta Cresia fino alla piana di Pula a livello del mare.
Ecco come viene descritta:
A questo punto dovrete però affrontare con molta cautela (o a piedi) un primo tratto di discesa sassosa e molto ripida, con alcune profonde ondulazioni ortogonali, che la rendono davvero insidiosa. La discesa prosegue, sempre ripidissima, con un fondo sterrato che in alcuni tratti si fa sassoso, in un susseguirsi di tornanti molto stretti da affrontare con cautela (c'è il baratro). La guida è molto impegnativa e nulla vi impedisce, di tanto in tanto, di fermarvi un attimo a riposare e guardare il panorama, che è uno dei più belli e suggestivi che si possano ammirare in questa parte di Sardegna.
Da questa descrizione si evince che si tratta inequivocabilmente di una discesa ed infatti è sempre in questa direzione che l'ho affrontata: dall'alto verso il basso.
Non si può fare una discesa partendo dal punto più basso, sarebbe contro natura. Eppure in questo mondo perverso, c'è chi gode ad imboccare discese dal punto d'uscita compiendo un doloroso rituale sadomaso.
Venerdì scorso, Andrea mi ha invitato ad accompagnare l'imprenditore Matteo Marzotto, l'ex professionista Max Lelli e il nutrizionista della nazionale di ciclismo Iader Fabbri, in un giro in mountain bike. Il mio entusiasmo è scemato quando ho saputo che avrei dovuto accompagnarli su per quella discesa; è solo per la buona causa – raccogliere fondi per la ricerca per la lotta alla fibrosi cistica – che ho accettato.
Sono partito dietro a tutti per paura di infrangere il tabù; volevo prima vedere cosa sarebbe successo agli altri. E infatti ogni tanto la strada si ribellava facendo mancare aderenza alle ruote, riportando così il moto verso il basso, nella direzione naturale. Iader è rimasto vittima di una di queste trappole e per non finire in terra ha dovuto assecondare la strada scendendo in giù per un pezzetto. Poco dopo la strada si è rivoltata anche contro Matteo che la voleva rivoltare, rivoltandolo a sua volta con le gambe all'aria; è lotta dura, corpo a corpo. Si soffre, si suda, il cuore sembra scoppiare. Anche io sono dovuto scendere un paio di volte: la strada spingeva così forte contro la mia ruota che mi si è sganciato il pedale e mi son dovuto fermare.

Dopo tre chilometri di sfida continua, la strada è domata. Siamo finalmente arrivati su in cima, soddisfatti per il successo ma stanchi e sudati come chirurghi di Casablanca dopo un'operazione particolarmente complicata. Ce l'abbiamo fatta: l'abbiamo rovesciata. Ora è diventata la “salita di Perda Pertunta”.

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