giovedì 7 novembre 2013

La prima bici

Qualcuno che mi considera un ciclista ogni tanto mi chiede consigli sull'acquisto della prima bici. Se sapessero che non conosco, non dico il modello del “gruppo” della mia bici, ma neanche il numero di pignoni (8, 9 o 10? So solo che a un certo punto finiscono) forse si rivolgerebbero ad altri.
Io invece qualche consiglio da me lo accetterei lo stesso e quindi qualche consiglio, sia pure molto generico, non da esperto ma da appassionato-contabile, mi sento di darvelo. Non col cervello; ve lo do col cuore e ve lo propino con l'intestino.
1-Ammortamento. Date un valore al vostro “piacere di andare in bici (PAB)” in euro/ora (tipicamente fra 5 e 10, quello che paghereste per un noleggio), valutate il numero di ore che pensate di passare in bici nei prossimi tre anni, dividetelo per tre per ottenere un valore realistico e moltiplicate per il PAB, ottenendo così la spesa massima che potete sostenere per riuscire ad ammortare la spesa (altrimenti vi conviene affittarla). Con questa semplice formuletta vedrete che la scelta si ridurrà drasticamente. Se dopo questi primi tre anni vi sarete appassionati, il PAB aumenterà, il numero di ore anche, ci aggiungete il valore della bici vecchia e vi potrete comprare una seconda bici di gamma superiore. Se invece (come succede nell'80% dei casi) vi stuferete quasi subito, avrete risparmiato un bel po' di soldi. Traduceteli in birre e mi potrete ringraziare offrendomene una.
2-Peso. Fra un “gruppo” di alta gamma e uno di gamma medio bassa ci sono circa 500g di peso e 1000 euro di differenza. La stessa differenza, in peso e in costo, c'è fra un telaio superleggero e uno in normale acciaio. Anche per far dimagrire le ruote si paga circa una birra al grammo.
Insomma far dimagrire la bici di un chilo costa circa 2000 euro. Non conviene perderlo voi quel chilo? Considerate anche che 1kg è poco più dell'1% del peso totale ciclista più bici e quindi se ora fate una salita a 10km/h, con duemila euro in meno nel portafogli (mille birre in meno in pancia) arriverete a farla a 10.1km/h. Vale la spesa?
3-Durata e manutenzione. Al contrario di tavolette del water e lavastoviglie, per le bici il rapporto prezzo/durata è quasi invertito. La componentistica di alto livello è pensata per professionisti che cambiano la bici in continuazione, che hanno un'assistenza meccanica continua ecc. ecc. Il buon vecchio acciaio pesa di più ma in confronto è indistruttibile; allora usate l'acciaio per la bici e tenetevi le fibre di carbonio per farci la tavoletta del water che lì le prestazioni aumenterebbero in modo bestiale.
4-Accettazione sociale. Quando, fino a circa 10 anni fa, andavo in bici vestito da “civile”, strappare un saluto ad un ciclista era quasi impossibile. Non importava quanto andassi veloce ma ai miei sorrisi e cenni di saluto hanno sempre risposto con un “ma che vuole questo” espresso con la faccia. Quando invece, come mi capita spesso quando vado dai suoceri a Fermo, esco con la bici sferragliante di mia cognata ma con il completino giusto, magari solo da lontano, ma qualche saluto riesco a strapparlo. Allora, compratevi un completino particolarmente vistoso per distogliere lo sguardo dalla bici e sarete salutati dai ciclisti risparmiando le solite birre.
Se, seguendo i miei consigli avete comprato questa bici,
 forse mi avete preso troppo sul serio e vi devo una birra.
Conclusione: La prima bici dev'essere modesta. Se non vi divertite a pedalarci non è colpa sua. Se invece vi piace andare in bici, vi divertirete con qualsiasi bici. Io ho fatto cose che voi umani ... : ho fatto giri in mtb con gli amici usando la bici di mio figlio di 11 anni, sono salito sulle pendici dei Pirenei affittando a 3 euro al giorno una city bike da oltre 20 kg (con tanto di cestino sul manubrio) alla stazione di Perpignan, sono salito sul monte Serra, vetta delle colline pisane, con una bici senza cambio, ho fatto discese frenando con i piedi, ho scalato i colli del cuneese con una trarovi a 3 marce e molto altro … e tutto ciò ha solo aumentato la mia passione.
Avvertenze speciali: se mai doveste capitare nella zona cambio di un triathlon, state raggiungendo la vostra bici e vedete qualcuno che la osserva con occhi spalancati, fischiettate e passate oltre: vi potrebbero denunciare per bici oscena in luogo pubblico o, se siete fortunati, sarete solo esposti al pubblico ludibrio.

10 commenti:

  1. Grande Lorenzo.. Questa l'archivio per quando deciderò di comprarne una, intanto creo un salvadanaio per le birre che ti dovrò!

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    1. Grazie Fausto ... considerale 0.40. Tu potresti cominciare mettendo la ruota mancante alla spin bike ...

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  2. Dopo questa ti nomino mio supereroe preferito! Se la legge mia moglie mi manda ad Oristano a comprare qualche eroica del '15 - '18, splendido!

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    1. Grazie Mario! Occhio solo che se la prendi con le levette del cambio sulla canna o le gabbiette ai pedali, in zona cambio rischi il linciaggio! Ricordati allora di pronunciare la frase: "non e' un cancello, e' vintage", potrebbe salvarti la vita.

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  3. Ah ah ah bellissima Lorenzo.
    Mi hai fatto ricordare quando l'anno scorso sono uscito un paio di volte con Paolo Budroni e Maurizio Cannas (un vicino di casa di Paolo che va solo in bici).
    La mia MTB è un "CANCELLO" di almeno 15 anni fa. Buona marca (olympia) ma oramai un po' vecchiotta.
    Paolo e Maurizio con 2 gioiellini cambio figo, ammortizzatore, freni a disco....io rigorosamente coi pattini e nada forcella.
    In un discesone un giorno Maurizio mi fa: "ho dovuto spingere per mollarti, ma con quella cosa la manco morto me la sarei fatta questa discesa" !!!!

    :o)))
    In discesa

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    1. Con le mtb bi-ammortizzate che fanno ora, non ti accorgi neanche se il fondo e' morbido o pietroso, spianano tutto. Vuoi mettere il piacere di assaporare i sentieri pietra per pietra e poi la goduria di calpestare il fondo morbido del sottobosco ... . Io ora ho una "front", guido morbido davanti e assaporo con il sedere.

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  4. Dal mio hard disk (Arianna) è uscita una prova in bici pazzesca degli anni '90:
    Pisa-Marina di Pisa su una simil Graziella, fuori misura, con un pedale mezzo rotto, CONTROVENTO, ma molto controvento!! Che avventura..

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    1. Chissà perché ma mi suona esperienza familiare. Una volta ho rovinato la suola di una scarpa a forza di spingere su un moncone di pedale.

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    2. Si vabbè, se cominciamo a frugare nelle curve della memoria non ne usciamo più! Io a dieci anni facevo in mtb la strada fra la Marina di Sorso ed il porto industriale di Porto Torres. Andavo lì con gli amici a pescare, zaino con la merenda e le canne in spalla. Si partiva alle sei del mattino con il fresco, si tornava alla sera con il sole alle spalle ad allungare le nostre ombre stanche. Non pescavamo mai una mazza, ma ci divertivamo parecchio e io sprintavo sempre al "Gran Premio della Montagna" della chiesetta di Balai. Mannaggia, bei tempi quelli!

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    3. Se non sei cambiato troppo tu, allora vedrai che ti divertirai anche adesso, con qualunque bici. Buone pedalate!

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