lunedì 27 febbraio 2017

Volare ...

Forse c'è qualcosa che non va. In tutta una settimana bianca sono caduto solo una decina di volte.
Quand'ero ragazzo, alla mia prima settimana bianca, le cadute erano state almeno un centinaio. Sto forse invecchiando?
Sono caduto 0 volte in sci da discesa. Li ho usati solo per un giorno ma, guidato da Gildo, ho percorso quasi tutte le piste del comprensorio “3 cime” senza cadere neanche una volta. Erano 5 anni che non sciavo quindi le condizioni per qualche caduta c'erano tutte ma questi sci “moderni” sono troppo sicuri ed è quasi impossibile perderne il controllo. Ho provato ad andare troppo veloce, a fare le gobbette, a fare una pista nera, ad andare anche fuori pista per qualche pezzetto ma niente. Nonostante le mie scarse capacità, solo una volta stavo per perdere il controllo: una gobbetta inaspettata mi ha impedito di completare una curva costringendomi alla massima pendenza; il tempo di riprendere l'assetto e la velocità era già salita ben oltre i limiti di sicurezza; un attimo di emozione poi una frenata da acido lattico fulminante mi ha permesso di riprendere il controllo lasciandomi con i quadricipiti in fiamme e il cuore a mille. Un giorno intero senza cadute, quasi tutte le piste fatte, compresa la splendida pista UNESCO che dalla Croda Rossa scende al passo Monte Croce, e per tutta la settimana non ho sentito il bisogno di riprendere gli sci da discesa. Per altri 5 anni sono soddisfatto.
Sono caduto una volta correndo. Correre sulla neve e capire come le tacchettature delle speed cross si comportano a seconda del colore e della lucentezza della neve è divertente. Le mie impronte in certi punti erano più profonde di una scarpa intera mentre in altri tratti erano solo leggere scalfiture nella neve dura: un millimetro di meno e sarei finito per terra. Però, a parte qualche mezza scivolata, ho fatto una sola vera caduta ma è stato un bel volo di soddisfazione, in discesa, con atterraggio alla boeing 747, per lungo, in avanti.
Sono caduto 3-4 volte camminando. Quando il ghiaccio è visibile e occupa tutta la strada, non si può correre. Non basta però camminare attaccati ad una ringhiera per evitare di cadere. Il piede parte e immediatamente il sedere finisce per terra. Belle cadute classiche, soprattutto quelle col pubblico che aspettava fiducioso di vedermi per terra.
Sono caduto 3-4 volte in sci da fondo. Qui, quando comincia una discesa, bisogna valutarne la pendenza. Se si resta nei binari quando si acquista troppa velocità si potrebbe deragliare in curva con conseguenze imprevedibili. Si può allora tentare un'uscita controllata dai binari ma, agli incapaci come me, capita che il primo sci, fuori dal binario, comincia ad allargarsi impedendo di poggiarci su il peso per fare uscire anche l'altro; il triangolo isoscele formato dalle due gambe si allarga fino a che l'angolo con vertice nel sedere diventa ottuso, come dimostra l'impronta stampata per terra. Bellissima la sciata fino al fondo della val Fiscalina e soprattutto il rientro in discesa, di sera su neve mezza ghiacciata, dopo un ottimo pranzo arricchito da un paio di birrone. La pista, ormai chiusa, mi invitava continuamente a lanciarmi senza pensare alle conseguenze. In una quindicina di chilometri ho incontrato solo il gattone delle nevi che mi ha costretto a buttarmi da un lato.
Sono caduto 4-5 volte in slittino, facendo mitiche gare con i ragazzi. È fantastico buttarsi giù per la prima pista della vita, superare tutti in posizione super aerodinamica e quando arriva il tornante chiedersi “e ora come faccio a girare?” Poi, dopo aver sbattuto in velocità contro il parapetto in legno, scoprire con meraviglia di essere ancora tutto intero e ripartire a tutta fino alla prossima curva ...
Il gusto è lì, al limite fra il controllo e la mancanza di esso. È lì che l'adrenalina entra in circolo trasformando il placido bue Lorenzo in un toro da combattimento. Sono quegli attimi da supereroe che lasciano con la palpebra semichiusa e il sorriso ebete.

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