giovedì 22 gennaio 2015

La navetta fantasma.


Questa settimana avevo una riunione di lavoro di due giorni a Perpignan. Lunedì volo da Cagliari a Girona con collegamento diretto Ryanair e da lì, in treno, sono arrivato a Perpignan. Per il rientro, ho trovato su internet la soluzione ideale: navetta Frogbus – partenza dalla stazione dei treni di Perpignan alle 17.45 e arrivo all'aereoporto di Girona alle 19.15; costo 15 euro. L'aereo per Cagliari parte alle 20.20. 4 anni prima, ricordo, avevo adottato la stessa soluzione.
Mercoledì pomeriggio sono arrivato alla stazione di Perpignan con largo anticipo. “Controllo l'orario, compro il biglietto della navetta e torno in centro a farmi un giro e a bere una birra”. Questa, almeno, era l'idea. Cerco la fermata. Mi ricordavo più o meno dove fosse ma non ne trovo traccia, neanche un cartellino col nome della compagnia “Frogbus”, “autobus rana”, roba da parcogiochi. L'ufficio informazioni turistiche della stazione è chiuso; entro allora in un bar adiacente, prendo un caffè e chiedo, sicuro che, vedendola passare davanti a loro 4 volte al giorno, mi sappiano dire dove ferma. Il barista mi dice che la fermata è sicuramente alla “gare routiere”, dall'altro lato. Mi sembra strano. Per fortuna sono in anticipo e non mi agito. Alla gare routiere, un impiegato sgarbato mi dice che non c'è nessuna navetta per Girona. “Ma sapete qualcosa del Frogbus …” “No.” Fanculo.
Chiedo ad un passante e mi spiega che i bus per la Spagna partono dall'altra parte della stazione. Seguendo la linea ideale passante per il suo dito, arrivo dall'altra parte ma vedo solo una fermata di autobus urbani. Allora mi rivolgo alle informazioni delle ferrovie; c'è una signora che non ne sa niente. Mi spiega però che quello è lo sportello delle informazioni ferroviarie e che un bus non è un treno. Comincio a odiare quella lingua che, con tono di molle superiorità, mi riempie di informazioni inutili. Chiedo alla tabaccaia. Non sa niente neanche lei ma mi indica un gruppo di gendarmi e mi rivolgo a loro. Il più informato fra loro mi dice che si ricordava la fermata dove la ricordavo io ma che non è sicuro che la navetta esista ancora. Impossibile, penso, l'ho vista su internet! Comincio ad essere agitato ma non mi scompongo. Entro in un hotel di fronte alla fermata fantasma e il gestore, con aria scocciata, mi dice che la fermata della navetta è dall'altra parte della stazione. Sicuro? “Sicuro! Ci mando anche i miei clienti” “dice alla gare routiere?” “No! Dall'altro lato!”. Mi interrogo sulla geometria della stazione e deduco che dev'essere almeno triangolare. Finalmente qualcuno sicuro; io ormai lo sono un po' meno e comincio a guardare spesso l'orologio che per fortuna gira lento. Mi viene un attacco di tosse. Ingoio il rospo. Ecco il “frog”, manca solo il bus. Dall'altra parte della stazione c'è la fermata dell'autobus che avevo visto prima. Sono ancora in anticipo e aspetto un po' per vedere se passi qualche pullman ma vedo solo autobus urbani e chiedo agli autisti. Il secondo mi dice che la fermata non è quella “prova alla gare routiere sicuramente è là”. SI SONO MESSI TUTTI D'ACCORDO! Girano i dadi, ruotano le sfere e passo dal via per un altro giro.
Comincio a dubitare di riuscire a prendere l'aereo. Entro in stazione per vedere, sul tabellone, se per caso ci siano treni in partenza per Girona ma a breve non ce ne sono. Chiedo allora ad un paio di passanti ma nessuno sa aiutarmi. Comincio ad innervosirmi sul serio.
Torno, per la terza volta, al punto di partenza e ora l'ufficio informazioni turistiche è aperto. Una signora gentile mi dice che Frogbus non esiste più; però c'è un altro servizio e mi indica l'agenzia che lo gestisce, sotto la stazione. Mi torna un filo di speranza, anche se ormai dubito di tutto e quando, sotto la stazione, vedo una saracinesca abbassata mi immagino che l'agenzia sia proprio là dietro. Altro attacco di tosse. Poi invece la trovo, entro e un'altra signora gentile mi conferma che frogbus non esiste più, che c'è un altro servizio ma che non lo gestiscono loro. Mi dà il numero di telefono dei gestori del servizio. Chiamo e mi dicono che l'ultima navetta è già partita. Sono passato da una situazione di spaesamento kafkiano a una di certa consapevolezza. La navetta su cui facevo affidamento non c'è. Almeno ora posso passare deciso al “piano B”.
Ritorno alla stazione dei treni, di nuovo alle informazioni delle ferrovie. Adesso so che un bus non è un treno e chiedo informazioni sui treni per Girona. Ho fatto la domanda giusta e questa volta l'impiegata risponde gentilmente. Per fortuna c'è un TGV che mi dovrebbe fare arrivare in tempo. Partenza dalla stazione dei treni di Perpignan alle 18.08 e arrivo alla stazione dei treni di Girona alle 18.49, 32 euro. Finalmente mi rilasso. A meno di ritardi dovrei riuscire a prendere l'aereo.
Alla stazione di Girona cerco la navetta per l'aereoporto. Banchina 10, mi dicono. Questa navetta la vedo; è là, ferma, vuota. “Dovrebbe partire alle sette”, dice uno. Manca un minuto e non c'è segno di vita. Un'altra navetta fantasma. Me l'immagino che parte senza autista a motore e luci spente. “O forse no, forse parte alle otto”. Ne ho abbastanza.
Prendo un taxi.
L'aereoporto di Girona è deserto. Nella enorme hall, ci siamo solo io e la barista. “Una cerveza, grande por favor”.

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