venerdì 11 maggio 2018

Elighe uttiosus spring trail – preview

Per la serie Le quattro stagioni del Montiferru, dopo l'inverno viene, quasi sempre, la primavera.

Il cimento dell'armonia e dell'inventione. LA PRIMAVERA. Concerto per violino solista, quartetto d'acqua e forchette in 3 movimenti: presto, adagio con moto, allegretto.

Primo movimento: Presto.
Il primo movimento sarà scendere dal letto. Presto perché l'ora sarà antelucana. Presto anche perché sarò in ritardo. È un ritardo sistematico, fisiologico, forse mentale. Non so perché ma mi sento sempre in grande anticipo fino allo scoccare dei famosi “sette minuti di biancamerda”. Allora ecco che parte la grande corsa: dentifricio spremuto in bocca, pigiama passato sotto le ascelle e tutti gli altri riti del caso.
Secondo movimento: Adagio con moto.
Partirà la gara e finalmente potrò rilassarmi. Anche questa volta farò “servizio scopa”. Si avanzerà adagio, seguendo i bellissimi ultimi. Questo sarà il mio movimento preferito, quello nella natura. Ritrovare il bellissimo Montiferru in condizioni diverse da come l'avevo lasciato. Ricorreranno i temi dei roccioni vulcanici e della foresta millenaria già sentiti nel concerto invernale ma la tonalità sarà completamente diversa. Si passa dalla malinconia del mi minore allo spirito vitale del do maggiore.
L'acqua sarà tornata al suo posto, non più in giro nell'aria, sui sentieri, dappertutto … se ne starà buona buona, nei torrenti, nelle fonti, fresca, squisita, bellissima nelle cascate e armoniosa nel suo fruscio. Lo sguardo non andrà a sbattere contro un muro di goccioline in sospensione ma viaggerà libero verso lontani orizzonti.
Terzo movimento: Allegro
Terzo movimento, terzo tempo. L'acqua, dicevo prima, starà al suo posto; non a tavola. Nei bicchieri girerà altro. Allegria del canto degli augelli e delle forchette nel piatto, della convivialità insomma, tutto quello che ci vuole per completare una magnifica giornata. Non vedo l'ora. 
A domenica!

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