domenica 2 agosto 2015

Welcome in London

La notte prima sono a Roma. Non riesco a dormire. Mi affaccio alla finestra sperando di rinfrescarmi un po'; osservo l'aria perfettamente immobile, il caldo, l'umidità, la luna piena, il traffico; un automobilista si ferma sotto la finestra, urla al telefono agitando una mano fuori dal finestrino, poi scende dalla macchina continuando ad urlare, sbatte la portiera, risale, risbatte la portiera, “... ecco, mi hai fatto pure spaccà la macchina … ti odio, ti odio, ti odio ...” riparte. Ecco cos'è l'afa. Alle 4 e mezza suona la sveglia.
A Londra invece fa fresco; sembra ci sia l'aria condizionata per le strade. Martino deve andare in bagno. Nella subway sono a pagamento e il nostro appartamento è ancora chiuso. Lo accompagno allora alla ricerca di una toilette. Nel supermercato non ci sono bagni. Nel ristorante di una nota catena sono rigidi: only for customers. Non ti preoccupare, gli dico, so io dove andare. Sapevo che al British Museum non si paga l'ingresso. Di fronte all'enorme palazzo neoclassico gli dico: ecco il tuo bagno. Passiamo fra due monumentali statue assire, accanto alla stele di Rosetta e poi attraverso un corridoio, costeggiando sfingi egizie, finalmente arriviamo al bagno.

Welcome in London

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