martedì 9 luglio 2019

Runswimìnchia

Strategie per vivere appieno anche una giornata con 42 gradi di massima.

Si può stare nel letto, fin quasi ad annegare nel sudore e poi buttarsi giù, in terra, a succhiare il fresco del pavimento. Mettersi nudi davanti al frigo aperto facendo finta di cercare qualcosa. Accendere l'aria condizionata e “non uscire di casa” oppure infilarsi in una macchina in fila verso il mare con l'aria condizionata a palla e il baule pieno di cocomeri, borse frigo, ombrelloni e sdraiette …. insomma, il necessario per cercare di sopravvivere sotto il sole a picco nella spiaggia rovente.
Oppure si può praticare il runswiminchia.

Qualcuno la chiama “runswimmìnchia”, altri “runswimìnchia”. Alla crusca ancora si dibatte se quella “m” sia doppia o semplice e sull'etimo del termine: run-swimmin' Chia o run-swim in Chia? Tutti d'accordo, invece, sulla posizione dell'accento: “Nella composizione delle 4 parole, l'accento sdrucciola sulla penultima “i” per assonanza con il termine “mìnchia”, pertinente alla serietà dell'attività e di chi la pratica”, stabiliscono gli accademici all'unanimità.

In Sardegna, d'estate, può fare troppo caldo per correre. Perché, allora, non organizzare percorsi costieri alternando la corsa con passaggi in mare per ridurre la temperatura corporea? L'idea era invitante e dopo un primo esperimento, sostanzialmente riuscito, siamo passati alla fase B.
Fra le cavie sopravvissute al primo esperimento, si presenta solo Nello. Gli altri hanno trovato attività più serie, senza “minchia” nel nome. Priamo e Antonino, a dire il vero, poco dopo l'esperimento, sono stati colpiti da una misteriosa febbre a 39, Efisio e Silvia, sono, altrettanto misteriosamente, finiti a correre su asfalto. Ma non ci preoccupiamo, per fortuna abbiamo 4 cavie fresche: Paolo, Bruno, Claudio e Francesca.
Alle 8 comincia a fare caldo ma abbiamo già fatto la salita più dura, quella che conduce alla vedetta, da dove, oltre ad uno splendido panorama, si può osservare il flusso, moderato ma continuo, di cocomeri diretti verso le spiagge di Chia.
Dopo una bella discesa, arriviamo anche noi a Chia e ne approfittiamo per un primo tuffo in mare. L'acqua, a quest'ora, è ancora fresca e scorre piacevolissima sulla pelle sciacquando via calore e sudore. Dopo una breve nuotata, belli rinfrescati, si riparte.
Ogni tanto, seguendo cacche di cavallo, abbandono la sterrata per scoprire divertenti varianti su sentiero. Gli altri non mi seguono, pensando che stia cercando il bagno degli uomini. La “strada romana” è un divertente sentiero panoramico che segue la costa una cinquantina di metri sopra il livello del mare ma la parte migliore deve ancora venire. Lascio il bellissimo sentiero per infilarmi fra la vegetazione e qualche facile roccetta. Sembra molto la strada per il bagno degli uomini e gli altri non vorrebbero seguirmi. Devo insistere e zittire le proteste per condurre tutti alla scogliera. Il mare è quasi piatto, qualche patata di mare galleggia, insieme a pezzetti di poseidonia ma l'acqua è stupendamente chiara e trasparente. La costa è un susseguirsi di piccole insenature che il mare ha scavato nella scogliera; bellissime piscine con pareti di roccia dove si aprono portoni d'accesso al mondo sotterraneo. Puntiamo diretti ad una grotta marina. Superato l'ingresso, si nuota per una ventina di metri in un bel corridoio fino a raggiungere il salone con la spiaggetta di sabbia da dove, voltandosi, si vede la seconda apertura. Il doppio arco delle due uscite rende questo posto un capolavoro dell'architettura gotica naturale. Il fresco dell'acqua e l'ombra profonda della terra, un antidoto perfetto alla calura estiva. Altro che cocomero!
L'idea di continuare a nuoto fino alla spiaggia del pinus non trova seguito ma non importa. Il passaggio via terra lungo la scogliera è quasi altrettanto bello. Il runswiminchia poi è una specialità ancora in fase di sviluppo e bisogna affinare alcuni aspetti logistici come il trasporto delle scarpe via mare.
Sono le 11 passate. La temperatura continua a salire. Dopo una birra fresca, è ora di rientrare; nella corsia opposta, una fila continua di cocomeri automuniti va ad affollare le spiagge roventi sperando di sopravvivere sotto il sole a picco.
Noi, più che sopravvivere, abbiamo stravissuto una bellissima mattina di sport immersi nella natura. È ora di tornare a casa e mettersi nudi davanti al frigo aperto facendo finta di cercare qualcosa.

La prossima volta, la run-swim in Chia si sposterà fuori da Chia diventando “runswimìnchia international”.
Resta un dubbio: coloro che praticano quest'attività sono runswiminchioni o runswiminchiamen? La parola alla crusca.

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