domenica 30 giugno 2019

Sputi – La verità vera sulla “sea-watch”

L'affaire sea-watch è un teatrino degno del grand guignol. C'è il capitano che dà bastonate alla capitana, ci sono arlecchino, pulcinella, i carabinieri e le motovedette dei finanzieri e se le danno tutti di santa ragione. Il pubblico è lì che guarda appassionato; parteggia, urla, sbraita, insulta, tira pietre e pomodori marci.
Fuori dal teatrino, intanto c'è l'invasione. Centinaia di piccole imbarcazioni approfittano del fatto che tutte le motovedette sono al teatrino per sbarcare indisturbate orde di africani, che si aggirano per il palco, neri, lontani dai riflettori, senza che nessuno li noti. Neanche questa è la realtà. Il teatrino, infatti, è installato sul palco del grande teatro dell'opera dove sta andando in scena lo spettacolo dell'invasione barbarica.
Intanto, fuori dal teatro, due magnati della finanza stanno discutendo fra di loro. “Cosa ne facciamo degli italiani? Docili consumatori o produttori schiavi?” “Non vedi che sono tutti a teatro? Facciamone produttori schiavi che non se ne accorgono neanche”.

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