giovedì 8 novembre 2018

è forse questa la “felicità”?

La mattina, dopo colazione,
per iniziare bene la giornata,
seguo una certa ispirazione
e mi faccio una bella cagata.
Non è che “mi scappa”, e dove va?
È che è una cosa bella, che mi va.

Chiudo a chiave che se mi vedon
con sta faccia non ho scampo
Bello e comodo mi siedo,
scaldino acceso, c'è pure campo
che se mai ciattare volessi
le idee migliori nascon sui cessi.

C'è campo ma non c'è tempo.
Già si muove un bel getto
sodo e morbido al contempo
che mi accarezza ileo e retto.
Scorre, scivola, va via,
con la dolcezza di un addio

Il primo non è pasta al sugo rosso
ma un preludio. Fuori il secondo!
Suona il gong e arriva il terzo, quello grosso
che si tuffa con un suono cupo e fondo;
è il gran finale, questo è certo,
di un bellissimo concerto.

Stacco un mezzo foglio
di carta, do una bella passata,
poi la osservo con orgoglio
ancora bianca e profumata,
col candore e la purezza
d'una cagata di gran bellezza.

Guardo in giù, son molto contento.
Non è solo senso di libertà
ma anche di vita e godimento;
è forse questa la “felicità”?
Boh. Resta aperta la questione
che è già partito lo sciacquone.

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