lunedì 17 settembre 2018

Curri murera – il podio dell'orgoglio

Foto di Arnaldo Aru.
Quest'anno, come l'anno scorso, sono voluto tornare alla piacevolissima manifestazione organizzata dai “Sarrabus runners” fra il mare e gli stagni di Muravera. La non-competitiva parte insieme alla competitiva sullo stesso percorso e quindi, per me è un'opportunità per riprovare le sensazioni di gara. Quest'anno il mio spirito è più combattivo dell'anno scorso. Allora ero un ex agonista, appena fermato dal medico sportivo. Ora sono un vero non-competitivo che si non-allena con un certo impegno. Dopo uno stop estivo, ho ripreso a correre da un mesetto e, a differenza dell'anno scorso, quando correvo solo dietro alle farfalle, quest'anno ho alternato corse sfarfallanti con altre un po' più intense. Non è stata una decisione razionale. È nata un po' così, come desiderio di movimenti rapidi, sangue che scorre veloce, aria in faccia e vento nella barba. Andare veloce è più divertente. Posso farlo senza rischiare? Lo scoprirò. Intanto vediamo l'effetto che fa.
Per l'occasione, ho rispolverato le nike che usavo nelle ultime gare. Sono rimasti 4 centimetri fra la spaccatura della tela a destra della scarpa e quella a sinistra. Quando la crepa di destra raggiungerà quella di sinistra, mi troverò con un paio di scarpe in meno e un paio di ciabatte nuove. È una sorta di conto alla rovescia verso la sedentarietà. Quando saranno ciabatte le userò per andare dal divano al bagno e dalla tavola al letto ma, intanto, sono ancora scarpe e ci corro.
Altro spirito, dicevo. L'anno scorso, alla partenza, mi ero messo in ultima fila; quest'anno mi piazzo in mezzo; non ho voglia di stare troppo tempo in fila dietro a podisti più lenti; solo un po'.
Lo spirito non-competitivo si manifesta con un agonismo sfrenato ma solo con gli altri podisti non-competitivi. Il primo mi supera come un razzo verso la fine del primo chilometro. Non riesco a vedere il pettorale ma l'abbigliamento è inconfondibilmente non-competitivo: maglietta del pacco gara di una misura troppo larga e calzoncini svolazzanti al ginocchio. Non potrei mai inseguirlo, va troppo veloce. I non-competitivi con la maglietta della competizione, di solito scoppiano intorno a metà gara; vedremo. Quando mi supera il secondo con la magliettina del pacco gara e i pantaloncini svolazzanti al ginocchio, va un po' più piano e riesco a guardargli il pettorale e verificare che ha lo sfondo verde della non-competitiva. Anche lui va molto più veloce di me ma, come previsto, progressivamente rallenta; resta nel mio campo visivo e lo punto come un falco. Nel passaggio sugli argini dello stagno, mi avvicino a lui fino a raggiungerlo; mi accodo e appena la strada si allarga, lo supero e, forzando un po', riesco a staccarlo. Non-competizione furiosa! Il mio principale concorrente, comunque, è un altro. Ha anche lui il pettorale verde anche se canottiera tecnica e pantaloncini “compression” ne tradiscono il passato da agonista: sono io, il mio cuore e le mie gambe. La sfida è restare sotto i 4'30 al minuto senza scoppiare e la vincerò bene. Ci sono anche tanti amici agonisti con cui condivido con piacere qualche pezzetto del percorso. Vedo Francesco che esce misteriosamente da un cespuglio; mi piacerebbe finire con lui ma non mi segue e io ho una non-competizione da vincere. Vedo, con molto piacere, anche la schiena di Antonio che ha ripreso da poco a correre con la protesi all'anca. Anche qualche anno fa gli vedevo la schiena ma eravamo fra i primi. Ancora più bella della schiena di Antonio è l'accoglienza di Agnese negli ultimi metri e poi di tutto il pubblico all'arrivo. L'ho finita in 47', 5' in più del tempo che avevo impiegato 2 anni fa. Eppure ne sono orgoglioso. Non mi devo confrontare con quel Lorenzo lì, due anni fa era tutto più facile. Sono, invece, 4 minuti in meno dello sfarfallante 51' dell'anno scorso. Allora, quando mi avevano chiamato sul podio per il secondo posto, dietro ad un ragazzino, volevo sprofondare, non sentivo di meritare alcun riconoscimento (link). Ora, invece, quando sento il mio nome mi fa proprio piacere. Se fossi stato agonista, sarei comunque salito sul podio come terzo di categoria. Questo podio, quindi, lo merito; l'ho conquistato dopo una dura non-competizione e ci salgo su gonfio d'orgoglio.

A proposito, ho vinto un buono di 30 euro da utilizzare per l'acquisto di calzature nuove. Non credo che da “The Runaway” vendano ciabatte. Mi toccherà continuare a correre …

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