domenica 12 agosto 2018

Tor de Nana

Vagando per sentieri della val d'Aosta, mi è capitato di vedere il segnavia “Tor de Geants” e mi sono partiti pensieri strani. Ho provato ad immaginare i 330 km del Tor e a confrontarli con i 20 della passeggiata di oggi. Bisogna cambiare prospettiva e fare amicizia con il mal di gambe e il sonno, compagni di viaggio inevitabili. Durante una gara così, non si può evitare di trasformarsi in zombie; bisogna imparare a correre e a divertirsi come zombie e io, in questo, sono già avanti. Cammino pensando a come lo affronterei. Non esiste allenamento adeguato. Probabilmente la scelta più sensata sarebbe partire piano piano, con poco allenamento, e allenarsi strada facendo durante le 150 ore di gara. Due giganti sono lì vicino a me, mezzi vestiti di nuvole, mezzi nudi. Il monte Rosa e il Cervino. Giganti che trasmettono la forza a chi partecipa, tanto che quelli che finiscono il Tor pensano che quel “Geants” sia per loro. La testa continua a vagare e non si ferma neanche quando sono tornato a casa. Guardo il sito web della gara, partendo, appositamente, dal fondo. Guardo i premi di categoria e penso che potrei puntare a quello riservato agli ultra sessantenni. Studio il percorso che da Courmayeur riporta a Courmayeur dopo 330 km e 24 km di dislivello lungo le 2 alte-vie che fanno il giro della val d'Aosta. Sono molto legato a Courmayeur. Lì vicino è morto mio padre, e giace lì, tutto intorno, sparso per quella montagna gigante che amava tanto e che lo ha ucciso. Partire ed arrivare proprio lì sarebbe un'emozione fortissima. Studio gli orari. I 6 punti vita intermedi potrebbero essere usati come basi per le 6 notti, per farsi almeno una piccola dormita ogni 24 ore. Le iscrizioni non richiedono punteggi particolari; c'è una preiscrizione ed un sorteggio e anche se il primo anno le probabilità di essere ammessi sono basse, c'è un meccanismo che le fa raddoppiare di anno in anno, garantendo ai volenterosi e tenaci come me, la partecipazione quasi certa nel giro di 3-4 anni. Per i 60 anni ce la farei di sicuro.
Manca un ultimo piccolo particolare, un dettaglio insignificante per molti ma non per me. Immagino già la frase, ma prima di leggerla sono voluto arrivare in fondo a questo viaggio mentale. “Un certificato medico valido di idoneità sportiva agonistica indicato per le discipline di resistenza e riconosciuto nel proprio paese di residenza è obbligatorio per convalidare l'iscrizione
Fra i giganti Cervino e Rosa c'è il col di Nana; io ero lì, nano con la testa fra i giganti a fare una bellissima piccola passeggiata: il mio piccolo “Tor de Nana”.

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