mercoledì 16 ottobre 2019

TSS 2019 - Cammino di espiazione

Ci vuole coraggio. Richiede coraggio iniziare la gara con il “percorso doloroso” della “via crucis” che sale al monte Pittaine. Che, poi, risulterà la parte più semplice del percorso e allora il significato liturgico di “cammino penitenziale”, di passione ed espiazione, della via crucis esploderà per arrivare al livello mistico. Ci vuole coraggio per gli atleti ma soprattutto per gli organizzatori. Ci vuole un’idea forte e il coraggio di proporla senza compromessi, in tutta la sua meravigliosa e terribile durezza; di “copiare” il territorio, assecondarlo, esaltarne il contrasto estremo fra il massimo della bellezza e della durezza, offrire un mix esplosivo di gioia e sofferenza che lascia un segno profondo. “Guarda!” La donna sfinita dal caldo e dalla salita si volta e mi risponde “che meraviglia …” con la voce rotta dal pianto e il viso reso ancora più dolce dalla fatica. L’emozione riverbera, mi sfiora, mi penetra e, come una lumaca, dalle tempie striscia fino agli occhi lasciando una traccia umida.


Terribile bellezza come quella dei bassorilievi affilatissimi che, come lame micidiali, decorano il candido calcare o delle contorsioni dei ginepri, con la sofferenza del tronco e la gioia delle foglie testimoni di una lotta continua fra stenti ed esplosioni di vita. Sullo sfondo, il blu del mare fresco e morbido, d’una morbidezza incomparabile quando è calmo. E così lo trovo nel fiordo di porto quau; ci entro, i miei piedi si sollevano da questo mondo doloroso e, all’improvviso, mi trovo in paradiso.
Foto di Alex Basile

Foto di Gigi Cambuli

1 commento:

  1. troppo facile, hai trovato l'acqua già intiepidita dai miei xxxxcipiti femorali, e non solo ....

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