sabato 10 agosto 2019

Runswiminchia adriatica

Doveva essere una corsa seria. Le giornate sono afose anche qui a Fermo; per evitare le salite della collina e per godere del fresco del mare, decido di andare a correre sulla ciclabile del lungomare.
Sono passate le 9 da poco; serio sì, ma in vacanza si dorme. In mano lo scheletro di Suunto con il cinturino disintegrato per verificare tempi e distanze: niente di ché, voglio semplicemente fare 10 km ad un ritmo appena più svelto di 5’ al km. La brezza non c’è. Non ho valutato che alle 9 è in atto il cambio della guardia fra quella di terra e quella di mare. L’ombra non c’è neanche perché in adriatico, la mattina il sole è sul mare che non fa ombra. Parto comunque al ritmo previsto che non mi affatica molto ma mi scalda. Non riesco a smaltire il calore corporeo, sudo ma l’umidità è alta, non c’è vento e la temperatura dell’aria supera i 30 gradi. Continuo al ritmo previsto, prima lungo la ciclabile, poi sul largo marciapiede del lungomare. Supero qualcuno che corre e mi diverto a slalomare fra i bagnanti ma la temperatura corporea aumenta e comincio a soffrire. Non ho fatto neanche 4 km e passando davanti alla doccia di uno stabilimento balneare, decido di bagnarmici la testa. L’acqua è calda e il refrigerio è minimo. Al km 5, come da programma, inverto il senso di marcia per rientrare. Sono già cotto e, rientrando, quel minimo di arietta che mi soffiava in faccia ora è alle spalle e l’aria intorno a me è immobile e mi circonda un’aura sempre più colma del mio calore e dei vapori del mio sudore. Cerco di sciacquarla via nella stessa doccia dell’andata ma mi resta lì, appiccicata addosso. Quest’aria che mi segue è opprimente. Sto soffrendo troppo. Ho fatto poco più di 7 km e ne mancano quasi 3 all’auto. Basta. Decido che non ha senso continuare. Lascio la pista ciclabile, attraverso la spiaggia, tolgo le scarpe e mi butto in acqua. È acqua adriatica, caldiccia e poco trasparente ma immergendomi completamente e nuotando per qualche centinaio di metri, finalmente quell’aura calda e appiccicosa mi si è staccata di dosso. Riprendo a correre sul bagnasciuga poi iniziano le pietruzze, mi rimetto le scarpe e torno a correre in strada. Dopo altri 2 km sono di nuovo in mare.
Doveva essere una corsa seria ma, come al solito, l’ho finita in runswiminchia.

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