mercoledì 6 febbraio 2019

Improvvisi

Lunedì sera, mi ha chiamato Ivan: “Domattina salgo al Corrasi; vuoi venire?” “Mi piacerebbe molto ma non posso … domani lavoro … forse potrei … perché no? In fondo le ferie sono fatte per questo … vengo!” In dieci secondi, il mio futuro prossimo è cambiato radicalmente e chissà che non possa avere conseguenze anche su quello remoto. 

Fantasia-improvviso in Me minore e Ivan per piano, forte e sole.

Mi ritrovo all'improvviso sul monte Corrasi. Striscio il badge e, come per magia, entro in un ufficio incantato, con pareti di calcare bianco, boschi secolari, voragini senza fondo, grandi branchi di mufloni che si muovono veloci per mantenere le distanze, cristalli di ghiaccio modellati dal vento in forme mai viste. Superata la cima, la neve copre tutto, inghiottendo il sentiero. Le uniche tracce sulla bianca distesa, sono le impronte di un cane solitario che come un angelo ci guida preciso sul sentiero; con le zampette ha scalfito la neve giusto quel tanto per farci da guida senza rovinare l'incanto del monte imbiancato di fresco, dove noi, invece, sprofondiamo fino al ginocchio. Ho i pantaloncini corti e le gambe nude affondano nella neve ma, come in un sogno, non sento freddo. Sembra un sogno ma sono magie che succedono quando le prospettive cambiano all'improvviso.
Sento un forte gusto di libertà.




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