venerdì 25 gennaio 2019

Correndo sulla neve.

Il programma d'allenamento prevedeva scarico: riposo o corsetta. Da quasi un mese, stavo seguendo alla lettera il protocollo sperimentale per la preparazione di un ultra-trail. Ma tutto il castello logico, improvvisamente è crollato. Ieri, mentre stavo per arrivare al lavoro in auto, ho visto uno spruzzetto di bianco in cima al Monte Santo e mi è venuto un gran sorriso. Qui non nevica tutti i giorni e neanche tutti gli anni: ne devo approfittare. Siccome sono io l'inventore del protocollo, ho trasformato il 9+5+2 in un 9+3+4 e anche se la scienza resterà con un buco teorico, ci sono ragioni di ordine superiore: ci voglio andare!
Balcone con vista
Definisco il percorso: salire per il sentiero “tritone” e, quando sbuca sulla strada, andare su fino a trovare la neve. Quel “fino a trovare la neve”, distanza indefinita, è poco professionale dal punto di vista della preparazione atletica ma molto bello da quello umano in quanto esprime uno scopo: la realizzazione di un sogno.
Non mi resta che eseguire. All'ora di pranzo parto. Il tempo è decente: un po' freddo, a tratti molto ventoso e alterna nuvole con pioggerella a sole. La neve che avevo visto arrivando in auto non si vede neanche quando il bosco si allarga e sul sentiero si aprono balconi con vista sui monti. Temo che si sia già sciolta tutta ma mi attengo al piano. Del resto è un posto bellissimo e, al diavolo lo scarico, dopo 3 giorni di astinenza un po' di corsa in montagna ci vuole.
La prima chiazza
Improvvisamente eccola! Nel punto in cui il sentiero comincia a spianare, davanti ai miei piedi ecco la prima chiazza. La tocco, le faccio una foto ricordo e riparto. Continuo a salire fino a quando gli occhi si riempiono di bianco e i piedi lasciano impronte sulla strada … sciac sciac. A quasi 54 anni mi comporto ancora come un bambino. Cerco di razionalizzare ma solo per giustificare comportamenti gioiosamente infantili. Mi sento diversamente bambino.
Oggi, andando al lavoro, ho visto che quello spruzzo di bianco è già sparito; era neve effimera come il sorriso di una bella passante ma il ricordo non si è sciolto. Ieri, seguendo l'istinto infantile, ho saputo cogliere l'occasione e ho realizzato un sogno. I bambini hanno ragione, sempre.

1 commento:

  1. "A quasi 54 anni mi comporto ancora come un bambino"...
    esattamente come mi sento io che, a 51 anni, quando vede un po' di neve sui monti mando a stendere tutti quanti pur di andare a toccarla...

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