lunedì 12 maggio 2014

Lanusei, 10 maggio. Seconda tappa del Sardinia Trail.

La seconda notte è peggio della prima. Tre serie di starnuti chiuse da una scoreggia del mio compagno di stanza a poche decine di minuti una dall'altra mi svegliano verso le due e fatico a riaddormentarmi. Provo con il tour ma oggi è tappa di montagna e ogni volta che sto per dormire risuonano le trombe.
Sveglia alle 4h50. Si discute con Gianni se sia peggio dormire con il ronfo continuo di Checco o con le sporadiche trombe di Emanuele. La prossima volta li metteremo insieme per fare un esperimento. Intanto preferisco tenermi le trombe.
In pullman mi massaggio le gambe e rifletto. Non so se riuscirò a correre, le gambe sono dolenti e fatico a scendere le scale. Oggi ci aspettano 42 chilometri con più di 1600 metri di dislivello. Si sale in cima al Gennargentu, non ci sono mai stato e non vorrei perdermi lo spettacolo, ma non vorrei pagarlo con troppa sofferenza. Anche camminando dovrei riuscire ad arrivare entro il tempo massimo di 8 ore. Provo a partire e si vedrà.
Dimentico il pettorale in pullman. Sono costretto a correre per recuperarlo e vedo che ci riesco. Non avendo più nessuna ambizione di classifica, decido di provare a correre sugli sterrati e di camminare sui sentieri per godermi i paesaggi senza soffrire troppo.
Quando parto sono ancora lontano dall'entusiasmo ma ...

Profumo di timo
Boschi di alberi millenari
Mufloni in corsa libera
Con i compagni di corsa si scambiano pensieri leggeri …
Silvia vorrebbe vincere per regalare i premi in natura a chi la sta ospitando in Sardegna.
Fonti abbondanti e freschissime
Fino al ventesimo corricchio
Dino mi racconta delle sue esperienze di fotografo-organizzatore-atleta.
Panorami sempre più ampi
Poi cammino.
Daniela vive e lavora a Milano centro.
Prendo un mucchietto di neve fra le dita e me la schiaccio sulla fronte
poi se ne vanno avanti
Dopo la vetta, comincia la discesa. Continuo a camminare, ormai sono un turista stanco
Gli olmi seguono da vicino il torrente disegnandone il profilo

A 3 chilometri dall'arrivo il sentiero sbuca in una sterrata. È troppo noioso camminare sulla strada e riprendo a correre. Riesco ad andare anche relativamente veloce recuperando facilmente un paio di posizioni. Raggiungo Matteo in tempo per arrivare insieme al traguardo; ormai regredito ad uno stadio infantile, simulo uno sprint al rallentatore. Che bello tornare bambini!


Anche queste foto sono di Gavino Sole, grazie!

Mucche carnivore ci osservano con la bava alla bocca


Never stop smiling on trails.

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