sabato 13 luglio 2019

Prova attrezzatura per runswiminchia

Ieri, uscito dal lavoro, sono andato al pinus village a provare la minchiattrezzatura.

  • Sacca stagna per imbarcazione
  • Fascia porta pettorale
  • 2 metri di spago
  • zainetto da trail con tutto il necessario (acqua, telefono, cibo … )
  • scarpe da corsa
  • pantaloncino attillato
  • occhialini da nuoto
Costo attrezzatura: 0; avevo già tutto (per chi non avesse la sacca, credo che se ne possa trovare una decente a una ventina di euro).
Parcheggiato al pinus village, sono partito travestito da podista ma, nello zainetto, oltre alle solite cose, avevo anche la sacca stagna ben piegata, il porta pettorale e lo spago. Dopo un chilometro lungo la scogliera, il sentierino scende al mare. Lì, ho tirato fuori la sacca, ci ho infilato dentro zainetto, scarpe e tutto il resto, ho allacciato il portapettorale alla vita, chiuso la borsa stagna e legata con lo spago al portapettorale. In 4 minuti, ero in acqua. Ho nuotato verso le bellissime grottine con la borsa a traino.
Arrivato all'ingresso della prima grotta, per tenere la testa fuori dall'acqua, mi sono appoggiato con le braccia alla borsa, ho tolto gli occhialini e proseguito a guisa d'ippopotamo. Ho appoggiato la sacca sulla spiaggetta in fondo alla grotta, l'ho aperta per prendere il telefono e fare qualche foto e per bere un sorso dalla borraccia e dopo il tempo che meritava il posto, ho richiuso la borsa e sono ripartito a nuoto, facendo qualche deviazione e qualche pausa ippopotamica per esplorare la magnifica scogliera. Sono rientrato a nuoto fino alla spiaggia del pinus village, dove ho tirato fuori le scarpe (completamente asciutte), rimesso la sacca nello zainetto e sono tornato, corricchiando all'auto.
Due km, uno dentro e uno fuori dall'acqua, in 1 ora. Non è certo un gran ritmo; l'importante però non sono i due km ma quello che c'è dentro: in un'ora ho fatto 2 metamorfosi, da capra a ippopotamo andata e ritorno. Ho sentito il caldo di un pomeriggio di luglio nella sardegna del sud e sono uscito dall'acqua quasi tremando dal freddo e quel caldo è diventato un piacevolissimo tepore. Ho visto posti meravigliosi da prospettive diverse, il mare dall'alto e da dentro, visitato una meravigliosa grotta doppia e trovato, in fondo al mare la splendida sabbia bianca sparita dalla spiaggia del pinus.
Prova riuscita alla grande! E chi mi ferma più?

martedì 9 luglio 2019

Runswimìnchia

Strategie per vivere appieno anche una giornata con 42 gradi di massima.

Si può stare nel letto, fin quasi ad annegare nel sudore e poi buttarsi giù, in terra, a succhiare il fresco del pavimento. Mettersi nudi davanti al frigo aperto facendo finta di cercare qualcosa. Accendere l'aria condizionata e “non uscire di casa” oppure infilarsi in una macchina in fila verso il mare con l'aria condizionata a palla e il baule pieno di cocomeri, borse frigo, ombrelloni e sdraiette …. insomma, il necessario per cercare di sopravvivere sotto il sole a picco nella spiaggia rovente.
Oppure si può praticare il runswiminchia.

Qualcuno la chiama “runswimmìnchia”, altri “runswimìnchia”. Alla crusca ancora si dibatte se quella “m” sia doppia o semplice e sull'etimo del termine: run-swimmin' Chia o run-swim in Chia? Tutti d'accordo, invece, sulla posizione dell'accento: “Nella composizione delle 4 parole, l'accento sdrucciola sulla penultima “i” per assonanza con il termine “mìnchia”, pertinente alla serietà dell'attività e di chi la pratica”, stabiliscono gli accademici all'unanimità.

In Sardegna, d'estate, può fare troppo caldo per correre. Perché, allora, non organizzare percorsi costieri alternando la corsa con passaggi in mare per ridurre la temperatura corporea? L'idea era invitante e dopo un primo esperimento, sostanzialmente riuscito, siamo passati alla fase B.
Fra le cavie sopravvissute al primo esperimento, si presenta solo Nello. Gli altri hanno trovato attività più serie, senza “minchia” nel nome. Priamo e Antonino, a dire il vero, poco dopo l'esperimento, sono stati colpiti da una misteriosa febbre a 39, Efisio e Silvia, sono, altrettanto misteriosamente, finiti a correre su asfalto. Ma non ci preoccupiamo, per fortuna abbiamo 4 cavie fresche: Paolo, Bruno, Claudio e Francesca.
Alle 8 comincia a fare caldo ma abbiamo già fatto la salita più dura, quella che conduce alla vedetta, da dove, oltre ad uno splendido panorama, si può osservare il flusso, moderato ma continuo, di cocomeri diretti verso le spiagge di Chia.
Dopo una bella discesa, arriviamo anche noi a Chia e ne approfittiamo per un primo tuffo in mare. L'acqua, a quest'ora, è ancora fresca e scorre piacevolissima sulla pelle sciacquando via calore e sudore. Dopo una breve nuotata, belli rinfrescati, si riparte.
Ogni tanto, seguendo cacche di cavallo, abbandono la sterrata per scoprire divertenti varianti su sentiero. Gli altri non mi seguono, pensando che stia cercando il bagno degli uomini. La “strada romana” è un divertente sentiero panoramico che segue la costa una cinquantina di metri sopra il livello del mare ma la parte migliore deve ancora venire. Lascio il bellissimo sentiero per infilarmi fra la vegetazione e qualche facile roccetta. Sembra molto la strada per il bagno degli uomini e gli altri non vorrebbero seguirmi. Devo insistere e zittire le proteste per condurre tutti alla scogliera. Il mare è quasi piatto, qualche patata di mare galleggia, insieme a pezzetti di poseidonia ma l'acqua è stupendamente chiara e trasparente. La costa è un susseguirsi di piccole insenature che il mare ha scavato nella scogliera; bellissime piscine con pareti di roccia dove si aprono portoni d'accesso al mondo sotterraneo. Puntiamo diretti ad una grotta marina. Superato l'ingresso, si nuota per una ventina di metri in un bel corridoio fino a raggiungere il salone con la spiaggetta di sabbia da dove, voltandosi, si vede la seconda apertura. Il doppio arco delle due uscite rende questo posto un capolavoro dell'architettura gotica naturale. Il fresco dell'acqua e l'ombra profonda della terra, un antidoto perfetto alla calura estiva. Altro che cocomero!
L'idea di continuare a nuoto fino alla spiaggia del pinus non trova seguito ma non importa. Il passaggio via terra lungo la scogliera è quasi altrettanto bello. Il runswiminchia poi è una specialità ancora in fase di sviluppo e bisogna affinare alcuni aspetti logistici come il trasporto delle scarpe via mare.
Sono le 11 passate. La temperatura continua a salire. Dopo una birra fresca, è ora di rientrare; nella corsia opposta, una fila continua di cocomeri automuniti va ad affollare le spiagge roventi sperando di sopravvivere sotto il sole a picco.
Noi, più che sopravvivere, abbiamo stravissuto una bellissima mattina di sport immersi nella natura. È ora di tornare a casa e mettersi nudi davanti al frigo aperto facendo finta di cercare qualcosa.

La prossima volta, la run-swim in Chia si sposterà fuori da Chia diventando “runswimìnchia international”.
Resta un dubbio: coloro che praticano quest'attività sono runswiminchioni o runswiminchiamen? La parola alla crusca.

martedì 2 luglio 2019

Nuovi obiettivi

Da quando non ho l'idoneità agonistica, mi manca uno stimolo importante all'allenamento. Nelle giornate troppo calde, troppo fredde, troppo umide, troppo secche, …, non ho più quel “senso del dovere” (soffri ora per soffrire meno in gara), che mi spingeva a fare almeno il minimo sindacale in vista dell'immancabile competizione in programma.
Nell'inferno del caldo estivo, anche la natura è ostile e mi serve qualcuno che mi trascini fuori dall'ufficio. Per fortuna ho trovato due colleghe di piacevolissima compagnia, che mi chiamano per uscire a correre e ora mi sto allenando con loro quasi tutti i giorni. I loro obiettivi, che ho fatto miei, sono glutei sodi e pancia piatta.
Non vincerò più gare, questo è certo, ma, in compenso, presto avrò uno splendido culo.

Sputi - Obiettivi e ostacoli

"L'ostacolo, per definizione, è un impedimento che rallenta la corsa, e la tecnica di passaggio mira a danneggiare il meno possibile la velocità orizzontale dell'atleta"
Quando, andando verso un obiettivo si incontra un ostacolo, bisognerebbe guardare oltre, puntando lo sguardo sull'obiettivo mentre si cerca di passare l'ostacolo, superandolo, eliminandolo o aggirandolo. Non ci si dovrebbe concentrare sull'ostacolo, 1, perché guardandolo fisso gli si dà troppa importanza e l'ostacolo cresce almeno nella percezione; 2, perché affrontarlo frontalmente non è necessariamente il modo migliore per passarlo e 3, perché così facendo si finisce presto col perdere di vista l'obiettivo.

Detto questo, secondo me lì fuori c'è qualcuno che sbaglia.

Obiettivo: vivere bene; ostacolo: PD (5 stelle)
Obiettivo: vivere bene; ostacolo: immigrazione (lega)
Obiettivo: vivere bene; ostacolo: Salvini (sinistre)
L'obiettivo “vivere bene” l'ho dovuto inventare io perché non se ne parla; credo siano tutti troppo concentrati sugli ostacoli.