Sono cotto. Forse mi sono innamorato.
Sicuramente sono cotto dal sole, dalla fatica, dal vino e dal cibo.
Devo scappare se voglio arrivare in un posto sicuro prima di
crollare. Se no, potrei restare lì, che forse il meglio deve ancora
arrivare e, “chissenefrega!” lasciarmi prendere per mano e
trascinare ancora nel vortice del ballo, fino a crollare. Ma parto.
Mi gioco l'ultimo barlume di energia e lucidità per cercare di
arrivare a casa sano e salvo, abbandonando le quadriglie. Mentre
guido verso casa, il melone si aggira, rotolando sul fondo dell'auto,
segnalandomi le curve pericolose, canto e ripenso alla giornata
appena trascorsa.
|
Tutte le foto sono di Gavino Sole. Grazie! |
Dopo i 42 km a ritmo controllato di
ieri a Carloforte, mi viene da andare veloce, buttarmi giù nei
sentieri per ritrovare il brivido dell'adrenalina. Supero anche Mario
e Mauro e scendo come un fulmine per il ripido sentiero nel bosco.
Restava qualcosa nelle gambe, un po' di brio, di forza, erano ancora
un po' crude e qui ho trovato gli stimoli, la compagnia e il
divertimento giusto, per cuocerle a puntino. … ma tutta questa
discesa non mi torna. Mi fermo e risalgo. Per fortuna hanno sbagliato
tutti e non resto solo.
In quei posti e con quella compagnia
meravigliosa si trova la chiave per trasformare ogni contrattempo in
positivo. Anche perdersi è occasione di divertimento e Giovanni è
maestro nell'offrire percorsi personalizzati.
Si arriva sparpagliati. Ognuno col suo
tragitto personale, ognuno con un numero diverso di chilometri sul
GPS che, magicamente, sono proprio i km previsti dalla sua tabella.
Silvio conferma. E invece chi, come me e Caterina, viaggia a “polso
nudo” e non ricorda il significato di “tabella”, si ritrova,
giusti giusti, quelli che gli servivano all'anima. È così, giuro!
La pelle del viso e delle spalle era
arrossata dalle 8 ore di esposizione di ieri ma ancora morbida. Ora
la sento che cerca di staccarsi dalla carne. La immagino croccante e
succulenta, come quella del maialetto che mi trovo di fronte. Anche
lui è bello abbronzato. si è cotto da solo, si scioglie in bocca.
Sono seduto vicino alla fonte del vino buono, Bruno, dove il
bicchiere non resta mai vuoto. Niente di meglio, niente di meno. Non
riesco ad immaginare qualcosa di più. La sazietà è completa.
Questa mattina, mi chiedevo se non sarebbe stato meglio restare a
casa a riposare … ora so la risposta. Grazie Giovanni, grazie
Caterina!
Sono cotto. Forse mi sono innamorato.
Sono felice. Sono sicuro che sa Crabarissa è sempre lì che mi aspetta
nella sua maestosa bellezza. L'anno prossimo ballerò ancora con lei.