“In vino veritas” scriveva Plinio
il vecchio, riconoscendo la capacità del vino di sciogliere i nodi
che, col passare degli anni, tendono ad aggrovigliare i percorsi
mentali degli uomini. Come i fili degli auricolari, infatti, anche i
pensieri passano le notti ad annodarsi nei cassetti della mente e li
ritrovi al mattino con i fili logici tutti intricati. Per
ripristinare la linearità della logica e sciogliere quei nodi, il
vino è un buon solvente.
Ma, prima della sana bevuta, il nostro
percorso alla ricerca della genuinità aveva già dato frutti
succosi. Dall'essenza della vite all'essenza della vita.
Allontanandosi dai vigneti del mandrolisai, in direzione di Nughedu
Santa Vittoria, il territorio diventa meravigliosamente selvaggio,
popolato da foreste, graniti, daini e aquile reali. Inoltrandosi in
questo territorio, un monolite granitico si staglia maestoso,
ergendosi per 50 metri. Ecco sa crabarissa, spettacolo magnifico e
dolente.
Lacrime
di pioggia e sospiri di vento hanno scavato per millenni per scolpire
questo capolavoro cubista, una sorta di “guernica” naturale,
espressione vivida e magnifica del dolore. Col granito non si
scherza. Gli inganni non si dimenticano. Le smentite scivolano via.
Espressione di verità maestosa e indelebile, così vivida che
intorno ad essa è nata la leggenda della ragazza di Cabras
impietrita dal dolore causato dall'inganno del suo amato.
Al di
là dei significati mistici, la “veritas” si trova qui nella
semplicità del rapporto uomo-natura; Il tempo si neutralizza,
i gps si fermano, il trail si
interrompe, non è più neanche escursione ma immersione; il tempo si
è fermato qui, bloccato in un presente che persiste da millenni,
intangibile; qui si rifugia, in fuga dal cinetismo moderno.
L'immersione nella natura è un ritorno all'infanzia
dell'uomo, alla sua essenza; si ritorna a condizioni in cui la mente
serviva per superare gli ostacoli fisici e i disagi erano ripagati
dalla natura stessa. In ciò, è tutto semplice, lineare, naturale.
Non ci sono gli arzigogoli che riempiono le teste e possono causare
smarrimenti. I soldi non servono,
qui vige condivisione e scambio. Il cellulare non prende ma ciò che
è lontano non ci riguarda: siamo qui, ora, ed è più che
sufficiente. Questo è l'uomo e questa è la vita.
Grazie
crabarissa, maestosa custode della “veritas”.
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Inoltrandomi fra le dita dei piedi della crabarissa. Foto Marcella Meloni. |
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Paradiso terrestre. Foto Marcella Meloni |
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Morbido granito. Foto Marcella Meloni |
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