Scendiamo a cala pira, anzi no, a cala
sinzias che tanto sono solo due chilometri in più. Andata in pullman
(due ore di viaggio) rientro a piedi. 60 chilometri, 600 punti di
vista sul mare, 800m di saliscendi, 50mila metri cubi di vento
contrario, 5 dosi di endorfine, 3 etti di polline negli occhi, 2
soste al bar, 1 scroscio di pioggia. 5h46' di corsa compresi i 30
minuti di sosta. Una settimana di vita “normale” riassunta in
mezza giornata.
Francesco, sempre in testa nelle salite
della prima metà, nella seconda parte ha dato piccoli segni di
cedimento, lasciandosi staccare leggermente due o tre volte. Forse
ero riuscito a stancarlo. Lo stavo accompagnando sempre più giù
verso il fondo della mia trappola.
Negli ultimi 4 km lungo il poetto ho
provato a sferrare il colpo di grazia aumentando ancora l'andatura
ma, maledizione, ora mi stava affianco senza problemi. Mi sono venuti
i primi dubbi … forse era lui che mi stava spingendo e quella
trappola era la sua …
Dopo che ci siamo ristorati ad un
chiosco del poetto, mi ha accompagnato a comprare l'attrezzatura,
telo termico e fischietto, obbligatoria per il Sardinia trail. Mentre
scendevo le scale del negozio aggrappato con le due mani alla
ringhiera per non fare incazzare troppo i tendini delle gambe, lo
vedo saltellare allegramente giù dalla stessa scala “senza mani”!
Era da quelle scale che si usciva dalla trappola; lui ne era uscito,
io no! Grande Francesco. A Lanusei non avrò scampo.
Stamattina anch'io sono sceso dalle
scale di casa sventolando le mani. Insomma ne sono uscito indenne …
o quasi. Il colore delle unghie degli alluci è passato dal bordeaux
al nero fumo. Questa volta, però, i punti più dolenti sono due
grosse escoriazioni dietro la schiena. Lo zainetto, gonfio
come un pallone, mi ha fatto 60 mila palleggi sulla schiena, che
ora è ridotta come il
parquet di un campo da basket dopo 8 partite di fila.
Ieri
è stata una bella giornata di corsa. Un'esperienza impegnativa ma
molto soddisfacente. Dovevo farla, non dovevo farla … non lo so, mi
andava di farla e basta. Agli amanti dello scarico dico
solo una cosa: per me lo scarico si fa tirando la catena, e
nei sei giorni che mancano alla gara ne farò parecchio.
Nessun commento:
Posta un commento