Never stop smiling on trails.
“metto la sveglia alle 6 ...” “sei
e mezza, benissimo” dico io. “... alle 6 meno dieci, così
facciamo colazione con calma ...”
La notte verso le 3 suonano le trombe
e fatico a riaddormentarmi. Le pecorelle non funzionano allora provo
ad immaginare il tour de France … tappa di pianura … fuga
velleitaria … i chilometri passano lentissimi mentre i commentatori
parlano a vuoto per riempire il tempo … come nei caldi pomeriggi di
luglio, l'adrenalina finisce stritolata fra i tubolari e l'asfalto
francese e dopo una mezzora crollo addormentato.
5h50. Suona la sveglia.
Fieri di essere sardi |
Alla fine della salita più lunga
arriva il ristoro. Non sono messo male: sono sesto e ora inizia la
discesa, il mio pezzo forte. Dopo un primo tratto veloce, comincio a
soffrire anche in discesa: le pietre mi danno calci sugli alluci, il
terreno mi schiaccia i quadricipiti e ad ogni strappo in salita
sono praticamente costretto a camminare. Perdo la sesta posizione.
L'ultimo chilometro e mezzo è sulla spiaggia di Museddu. Il mare mi
chiama. Mentre tolgo le scarpe, mi arrivano due crampi in sequenza:
polpaccio-coscia. Mi raggiunge Marco Pittau offrendomi aiuto. Gli
dico di andare. Mi rialzo e riesco a camminare con i piedi nell'acqua
… splash splash … è anche piacevole ma dura poco: vedo Teo Mura
non lontano dietro di me e decido di provare a correre. Ci riesco.
Arrivo nono, con le braccia alzate e le scarpe in mano. Sono
stanchissimo e ad ogni movimento parte un piccolo crampo. Francesco
Puddu è arrivato nella MIA quinta posizione (maledetto). Mi tuffo in
mare e comincio a pensare a domani. Sono quasi stremato, fatico a
scendere un gradino di 20cm e, il giorno dopo, mi aspettano 42
chilometri con 8000 gradini di dislivello … sembra finita ma una
delle unghie degli alluci, a furia di botte, da nera che era è
tornata miracolosamente color rosa speranza … lo dicevo, ho il
tempo a favore. Never stop smiling on trails.
Grazie Gavino Sole per le foto! |
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