Manca meno di una settimana al Sardinia
trail e il registro delle velleità non è ancora aggiornato.
Visto che non resta molto della mia
faccia da giocarmi, la sparo grossa: premesso che sono sacchettaro e
che premiano solo i primi 5 nella classifica generale, punto il mio
naso sul quinto posto. La lista degli iscritti non è ancora
pubblica. So che ci sarà Filippo Salaris, atleta di livello
internazionale e, se sarà come gli anni scorsi, verranno altri 3 o 4
atleti “continentali” del suo livello. Allora, per raggiungere
l'obiettivo, dovrò battere tutti gli altri, compresi gli amici, e
dovrò essere spietato. Fra gli amici, Marco Pittau e Francesco Puddu
sono un pelo sopra di me come forza e condizione e dovrò usare la
mia esperienza per liberarmi della loro pericolosa concorrenza. A
Marco penserò dopo, intanto ho piazzato la trappola per eliminare
Francesco.
Approfittando dei suoi timori in vista
del passatore, l'ho convinto a fare un lunghissimo proprio domani, a
meno di 6 giorni dall'inizio del trail. Per essere sicuro che lo
faccia e che non vada troppo piano, mi sono offerto subdolamente di
accompagnarlo (a piedi, ovviamente). Così, nei 60 chilometri che ci
porteranno da cala Pira (oltre Villasimius) a Cagliari, potrò
verificare da vicino il progressivo svuotamento delle sue gambe, lo
sciogliersi della pelle della pianta dei suoi piedi bagnata
dalla pioggia, lo sfibrarsi dei quadricipiti pestati dalle discese.
Non ha scampo.
Diabolico, no?
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