Tutte le foto sono di Tore Orrù. Grazie! |
Esplorare un territorio per
acquisirne la conoscenza è nella natura umana. È una forma di
possesso; la conoscenza di un territorio ce lo fa sentire nostro nel
senso naturale e romantico del termine: ci si sente a casa e lo si
ama.
La sonda insight lascia
tracce di urina di canide terrestre sul territorio marziano per
tracciare i confini del territorio esplorato perché il filo spinato,
secondo gli esperti NASA, pesava troppo per il propulsore NSP. Noi
non tracciamo confini, al più lasciamo un po' di sciacquatura di
piedi nell'acqua e tracce di pelle nei rovi. Sentire proprio un
territorio vale molto di più che possederlo come proprietà privata
perché il piacere esplode nel momento in cui lo si condivide con
altri, quando le emozioni entrano in risonanza.
La ricchezza di un
territorio sta nella sua bellezza e complessità. Come per una
persona, per una storia o per la musica. Quando il bello si unisce al
complesso, il piacere cresce man mano che la conoscenza avanza,
raggiunge il culmine quando l'aspettativa incontra la sorpresa fino a
poi scemare quando la conoscenza supera la sorpresa. Quando si
arriva alla conoscenza completa, allora la curiosità ci spinge a
cercarne un altro. La sonda insight stufa del territorio marziano,
monocolore, pianta un capriccio perché vorrebbe andare su venere. Io
invece non vedo l'ora di tornare proprio lì, ad infilarmi in
quell'altra gola che ho visto solo dall'alto.
Lì, la roccia si fa arte,
monumento, scolpita dall'acqua e affrescata dalla vita col giallo e
rosso dei licheni e il verde delle piante nella tavolozza. Provando a
seguire il corso dell'acqua, si incontrano giungle di oleandri e
esplosioni di rovi che arrivano a riempire l'intero spazio della
gola. Neanche il giardino di casa mia è così selvaggio! Salendo su,
la giungla lascia spazio ad un bellissimo boschetto primordiale di
lecci, ginepri, olivastri plurisecolari. Il passaggio però è reso
difficile da labirinti di roccia. Non c'è sentiero, si seguono
tracce gps di dinosauri che a volte si perdono in immensi cespugli di
rovi, altre volte salgono su fino a sbattere contro maestose pareti
di roccia. Esplorando, si segue la curiosità fino al limite ma a
volte tocca tornare indietro. Anche questa è conoscenza.
La vera ricchezza è nella
conoscenza e per diventare milionario, mi sto impossessando di uno
dei territori più belli, complessi e selvaggi di tutta la Sardegna,
quel tratto di Sulcis dove il rio is cioffus ha affondato le sue
acque affilate nelle rocce malleabili per scolpire un labirinto di
gole. Dove i carbonai non sono riusciti ad entrare per trasformare la
foresta in combustibile. Dove il tempo si è fermato al giurassico.
Altro che Marte! Questo pianeta è molto più bello! Non vedo l'ora
di tornarci con voi per farvi vedere la mia nuova casa.
P.S. Grazie a Tore, Tonino, Priamo e tutti gli altri che mi hanno accompagnato nelle varie esplorazioni, passando fra acqua, rocce e rovi senza protestare.
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