La vita è bella perché è piena di
“prime volte”.
A Seneghe, ieri, ero al “sardinia
winter trail”, una gara di corsa in montagna. Ho partecipato alla
gara “top” di 27 km con 1000m D+ mentre, contemporaneamente, si
svolgeva anche la “ultra” di 52 km.
A cinquant'anni suonati ho vinto la mia
gara. È stata una vittoria un po' fortunosa, risicata, inaspettata
ma, proprio per questo, molto emozionante.
Bellissimo il percorso che ha portato
alla vittoria. Pieno di finestre aperte su panorami spettacolari, di
acqua che scende dal letto e scorre libera, di nuraghe e alberi
millenari, mulattiere in selciato, fatica.
Al decimo km ero settimo assoluto e
quarto fra i “top”. Salendo come un salmone lungo la mulattiera
invasa dall'acqua, nonostante allenamenti specifici con i piedi
nell'acqua e ripetute con la pinna caudale, non ero riuscito a tenere
il passo di quelli davanti e nella successiva discesa avevo perso
ulteriormente terreno. Davanti a me non vedevo più nessuno e dopo
aver fatto qualche considerazione sull'età che avanza e aver
ricordato le sagge parole delle mie pantofole imbottite, mi ero
rassegnato a fare una gara da pensionato in gita. Qualche chilometro
dopo, a metà della seconda salita, il percorso è entrato nel bosco
e lontano davanti a me ho cominciato a scorgere delle figure umane;
l'ambiente selvatico mi ha fatto scattare nel cervello l'istinto del
predatore e ho aperto la caccia. Aumentando la respirazione ad un
livello appena inferiore al rantolo, guadagnavo visibilmente terreno.
Quando davanti iniziavano a camminare continuavo a correre per
qualche secondo ancora. A fine salita, al 17esimo chilometro, ero
ancora sesto assoluto e quarto dei “top”, con la lingua di fuori
ma con il fiato sul collo del terzo e del secondo. Ormai sentivo
odore di podio.
Finita la salita da lupo son diventato falco. Mi sono accorto che nelle discese tecniche andavo più veloce degli altri due e con una picchiata li ho superati agevolmente e ho guadagnato terreno. Nonostante una sosta di una ventina di secondi per allacciare una scarpa con le mani intirizzite, sono riuscito a ripartire prima che mi raggiungessero, per poi ributtarmi giù per la mulattiera in selciato e riprendere un buon margine. Ero ormai felicemente lanciato verso un ottimo secondo posto, quando, improvvisamente, dietro una curva della strada che riportava a Seneghe, a circa 2 km dall'arrivo, ho visto il primo non più di 150m avanti a me. Mi sembrava di essere sazio ma alla vista di una preda così succulenta la salivazione è aumentata e in meno di un chilometro l'ho raggiunto. Mi ha detto che stava andando piano per crampi. Gli ho fatto un gesto di finta pietà e l'ho lasciato. Sono entrato in paese euforico pregustando il trionfo e due persone mi hanno accolto festosamente.
Finita la salita da lupo son diventato falco. Mi sono accorto che nelle discese tecniche andavo più veloce degli altri due e con una picchiata li ho superati agevolmente e ho guadagnato terreno. Nonostante una sosta di una ventina di secondi per allacciare una scarpa con le mani intirizzite, sono riuscito a ripartire prima che mi raggiungessero, per poi ributtarmi giù per la mulattiera in selciato e riprendere un buon margine. Ero ormai felicemente lanciato verso un ottimo secondo posto, quando, improvvisamente, dietro una curva della strada che riportava a Seneghe, a circa 2 km dall'arrivo, ho visto il primo non più di 150m avanti a me. Mi sembrava di essere sazio ma alla vista di una preda così succulenta la salivazione è aumentata e in meno di un chilometro l'ho raggiunto. Mi ha detto che stava andando piano per crampi. Gli ho fatto un gesto di finta pietà e l'ho lasciato. Sono entrato in paese euforico pregustando il trionfo e due persone mi hanno accolto festosamente.
Come dicevo, la vita è bella perché è
piena di “prime volte”. In realtà non è stata la mia prima
vittoria. Allora cosa c'entra?
Ecco: dopo ore di festa, chiacchiere,
arrivi, birre e premiazioni, stavo rientrando in macchina ed ero
quasi arrivato a casa, quando, dopo un'ora di sofferenza, non ho
resistito e mi sono dovuto fermare a lato della strada a pisciare,
contro un muro, con le macchine che mi sfrecciavano dietro. Per la
prima volta nella vita me ne sono fregato di essere visto e di cosa
pensassero di me; non ero niente di più che un uomo felice con
qualcosa in mano e la sensazione di sollievo è stata incredibilmente
piacevole. Forse il gusto della vittoria è anche questo.
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