Sta per entrare in vigore (credo ad
ottobre di quest'anno) l'obbligo per tutte le società sportive di
dotarsi di un defibrillatore.
In caso di arresto cardiaco, se usato
tempestivamente, può salvare la vita. Sembra sensato perciò
obbligare, per legge, ogni impianto sportivo, campo, palestra ma
anche scuola, supermercato ... ad averne uno pronto all'uso. Sarebbe
sensato anche che durante ogni manifestazione, sportiva o meno, il
presidio medico lo debba, obbligatoriamente, avere. Che senso ha
invece obbligare tutte le società sportive a possederlo?
Il defibrillatore, per essere di
qualche utilità, deve essere vicino al posto dove si svolge
l'attività. Dev'essere quindi legato ad un posto: impianto sportivo,
campo di gara …
Possibile che i legislatori non
capiscano che non tutte le attività sportive si possono svolgere in
un luogo ben determinato? Forse non sanno che non tutte le attività
sportive si svolgono 11 contro 11 in un campo delimitato da una riga
bianca. Per esempio, le società ciclistiche cosa se ne farebbero? E
quelle di trail running? E tutte quelle di atletica che non
gestiscono (utilizzano) un impianto? Dove lo mettiamo? Lo teniamo
nella sede sociale per le riunioni particolarmente accese o ce lo
mettiamo nello zaino quando andiamo a correre? Lo mettiamo su un
totem e facciamo i nostri allenamenti girandoci intorno? Mi sembra
assurdo.
Costa circa mille euro e non sono
previsti aiuti pubblici. Possiamo permettercelo o dobbiamo chiudere?
E se chiudessimo, quanta gente smetterebbe di correre andando così
incontro ai rischi, ben più alti, derivanti dalla sedentarietà?
Se uno fa una statistica delle morti
per infarto, allora il posto più adeguato per piazzare il
defibrillatore sarebbe davanti alla tv. E allora, a rigor di logica,
che sia obbligatorio accanto ad ogni divano, azionabile col
telecomando.
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