mercoledì 18 febbraio 2015

Defibrillatore

Sta per entrare in vigore (credo ad ottobre di quest'anno) l'obbligo per tutte le società sportive di dotarsi di un defibrillatore.
In caso di arresto cardiaco, se usato tempestivamente, può salvare la vita. Sembra sensato perciò obbligare, per legge, ogni impianto sportivo, campo, palestra ma anche scuola, supermercato ... ad averne uno pronto all'uso. Sarebbe sensato anche che durante ogni manifestazione, sportiva o meno, il presidio medico lo debba, obbligatoriamente, avere. Che senso ha invece obbligare tutte le società sportive a possederlo?
Il defibrillatore, per essere di qualche utilità, deve essere vicino al posto dove si svolge l'attività. Dev'essere quindi legato ad un posto: impianto sportivo, campo di gara …
Possibile che i legislatori non capiscano che non tutte le attività sportive si possono svolgere in un luogo ben determinato? Forse non sanno che non tutte le attività sportive si svolgono 11 contro 11 in un campo delimitato da una riga bianca. Per esempio, le società ciclistiche cosa se ne farebbero? E quelle di trail running? E tutte quelle di atletica che non gestiscono (utilizzano) un impianto? Dove lo mettiamo? Lo teniamo nella sede sociale per le riunioni particolarmente accese o ce lo mettiamo nello zaino quando andiamo a correre? Lo mettiamo su un totem e facciamo i nostri allenamenti girandoci intorno? Mi sembra assurdo.

Costa circa mille euro e non sono previsti aiuti pubblici. Possiamo permettercelo o dobbiamo chiudere? E se chiudessimo, quanta gente smetterebbe di correre andando così incontro ai rischi, ben più alti, derivanti dalla sedentarietà?

Se uno fa una statistica delle morti per infarto, allora il posto più adeguato per piazzare il defibrillatore sarebbe davanti alla tv. E allora, a rigor di logica, che sia obbligatorio accanto ad ogni divano, azionabile col telecomando.

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