Finalmente
si entra nel vivo, sperando di non uscirne nel morto.
Questo
dicevo a inizio maggio e poi sapete che fine ho fatto: a
fine mese il
passo era
rigido
e lento ed
emanavo odore
di carne putrefatta. La
trasformazione in zombie, tipica
del finale delle gare lunghe,
invece
di rientrare nei 2 o 3 giorni successivi alla fine del “sardinia
trail”, sembrava
irreversibile.
Solo
da poco son riuscito a far rientrare il
mio zombie nella sua cuccia richiudendolo fra le sbarre della cassa
toracica.
“Senti, quant'è carino, come
scalcia!” Appoggiando la mano al petto, sento il piccolo che da
colpi decisi a intervalli regolari. Forse
vuole uscire, demonietto,
ecco, ora batte più forte. Altro
che prolasso mitralico. Era
il mio zombie col fiatone che
soffiava nello stettoscopio.
Ho
dovuto
promettergli
di portarlo fuori regolarmente. Ogni
volta che parlo di Macomer viene da me
con il guinzaglio in bocca: non vede l'ora di uscire ancora e ad
ottobre sarà accontentato abbondantemente …
Eventi
18-19
Macomer – Sardinia ultramarathon e ultrabuffet. Ormai è un
appuntamento fisso. L'anno scorso l'avevo preparata in un mese per un
problema al tendine di achille ed ero arrivato quinto. Quest'anno, in
linea teorica, dovrei essermi allenato meglio. Puntiamo al podio
allora?
26
Forte Village – Triathlon challenge
Potrei
puntare al titolo di campione sardo nel triathlon medio. L'anno
scorso arrivai secondo ma il primo aveva quasi un quarto d'ora di
vantaggio.
Forse
potrei cercare di andare più veloce e recuperare quei 15 minuti o
forse, sarebbe più comodo per tutti e due, potrebbe rallentare lui.
Best
of the past
Ottobre
2013. Qui nel blog si parla molto della gara di Macomer. Si parla
molto anche di altro. Si parla proprio molto. Fanno la loro comparsa
perfino i famigerati “elenchi”. Ecco un paio di esempi.
Fuori
dalla zona di comfort l'aria è incondizionata, l'umidità può
sfiorare il 90% ma devi continuare a respirare
Fuori dalla zona di comfort le poltrone sono tutte in legno e se ci stai seduto più di 10 minuti ti lasciano le strisce sulle natiche e sulla schiena
Fuori dalla zona di comfort il cellulare non prende
Fuori dalla zona di comfort non ci sono amici o familiari, c'è l'umanità nella sua meravigliosa e terribile varietà
Fuori dalla zona di comfort c'è la terra di mezzo
Fuori dalla zona di comfort le poltrone sono tutte in legno e se ci stai seduto più di 10 minuti ti lasciano le strisce sulle natiche e sulla schiena
Fuori dalla zona di comfort il cellulare non prende
Fuori dalla zona di comfort non ci sono amici o familiari, c'è l'umanità nella sua meravigliosa e terribile varietà
Fuori dalla zona di comfort c'è la terra di mezzo
Da
“nella terra di mezzo”
Il
mio io velleitario si gode il trionfo e birra dopo birra, sempre più
tronfio, ogni tanto dà una schiacciatina all'io saggio appiccicato
sotto la scarpa.
I peli crescono, i fusti si svuotano, il sole si abbassa.
Le salsicce arrostiscono, le salsicce vengono mangiate, digerite e tutto quel che segue
L'acqua dello scaldabagno piano piano torna a scaldarsi, l'entropia aumenta, l'universo si espande
Ogni tanto, passando sotto l'arco gonfiabile, qualcuno arriva e si unisce a noi ad aspettare Benedetto.
I peli crescono, i fusti si svuotano, il sole si abbassa.
Le salsicce arrostiscono, le salsicce vengono mangiate, digerite e tutto quel che segue
L'acqua dello scaldabagno piano piano torna a scaldarsi, l'entropia aumenta, l'universo si espande
Ogni tanto, passando sotto l'arco gonfiabile, qualcuno arriva e si unisce a noi ad aspettare Benedetto.
Da
“Aspettando Benedetto”
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