Serata ambivalente ieri a San Sperate.
Bravissimi i ragazzi, tornati tutti a casa con le pesche in palio per
i primi; ancora più bravi perché, grazie agli insegnamenti di un
vecchio sacchettaro come me, sono riusciti tutti e quattro a centrare
l'ultimo premio utile!
Io invece sono tornato a mani vuote.
Avremmo dovuto fare 4 giri dell'isolato ma, generosamente, gli
organizzatori ce ne hanno offerto un quinto. La mia penosa gara la
descrivo, concedetemi il giochetto, usando solo anagrammi di “a San
Sperate” (prime 6 righe) e “è San Sperate” tutte le altre. Non
merita altre lettere che quelle 11. Ah, lo “sparante” è lo
starter.
A San Sperate
strapaesane.
Stasera … pena.
Pensa serata,
pare sensata:
sarà pesante!
E se sparante
pare assente,
spara e sente
sera pesante
e senta aspre
pene, stasera,
per sana sete.
S'era, pensate,
a sera, spente,
pensa serate
nere passate.
S'entra paese,
paresse etna,
penate, ressa,
se nera pesta
ne sa pestare,
nasate prese,
pesante resa.
Resa pesante,
esasperante:
è San Sperate.
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