Sabato ho corso 55km su asfalto. Cosce
e polpacci hanno spinto per decine di migliaia di volte il corpo
verso l'alto, ginocchio tallone e piede hanno coordinato e
indirizzato altrettante volte quella spinta trasformandola in
movimento traslatorio orizzontale; perfino le braccia, ogni tanto si
muovevano ad accompagnare le oscillazioni del corpo. Tre giorni dopo
indovinate cosa mi duole?
Le unghie degli alluci!
Con le unghie delle mani ci si gratta
la pancia. Loro invece se ne stanno lì, graziosamente appoggiate
sulle dita dei piedi a fare niente. Anche questa volta si sono fatte
trasportare tutto il tempo e ora sono dolenti come le natiche di un
cavaliere, o il culetto di un bambino dopo una corsa sulle spalle del
padre. Fastidiose e inutili come pidocchi. Il loro sensuale rosa
carne piano piano si scurirà, fino a diventare nero a fare pendant
con il bordino. Fra qualche giorno, cadranno. Sembrerà che la
giustizia avrà trionfato. Ma loro, lottando tenacemente contro
l'estinzione, piano piano cercheranno di ricrescere! Selezione naturale, ti
prego, abbrevia quest'inutile agonia, liberaci dal male. Non farle
ricrescere. Lasciami le dita dei piedi libere come lumaconi senza
conchiglia.
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