“Signorina … vuol fare … 4 ore
con me?”
Son cavaliere e conduco dame e pedine
con garbo e passo leggero, attento a non pestar piedi; trattengo
passi ambiziosi e restano solo accenni di stile a rompere la
monotonia di questo lento infinito. Un respiro ogni tre passi per un
valzer arricchito dal ritmo dei balzelli del cuore. I pensieri
fluiscono leggeri e ondeggiando la fatica scivola via.
Creo confidenza con poche parole,
sguardi amichevoli e intimità fisica ma non mi affeziono, ne va
della mia professionalità.
Maratona di danza, ad eliminazione: al
ventesimo giro la prima si ferma stremata, uno sguardo d'addio e la
lascio cadere senza rimpianti, devo pensare a chi è vivo. Avanti
un'altra, altro giro, altra corsa.
Corpi si sfiorano, pelle lucida di
sudore, sorrisi addolciti dalla fatica. Odore di corpi in movimento
da ore. Il tempo è ritmo, movimento, respiro profondo. Delle nostre
storie passate, restano solo segni sul viso; il futuro non esce da
questa balera, non va oltre questa pista, quel traguardo e si
avvicina con lui. Il presente è vita potente: siamo noi, ora, qui,
nessun dubbio cartesiano né bisogno di pensare. Solo movimento, fino
a sazietà, fino a sfinimento, obesi di fatica, gonfi d'orgoglio
raggiungiamo il traguardo: non c'è dubbio abbiamo vinto, la medaglia
è d'oro.
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