Il tempo è libertà, moltiplica le
opzioni. Ci dà la possibilità di fare e soprattutto di non fare un
sacco di cose - per ogni cosa che si può fare ce ne sono milioni che
si possono non fare. Se abbiamo tempo possiamo non fare la strada più
breve dal punto A al punto B ma una delle infinite altre. Possiamo
non guardare l'orologio e fare un sudoku o anche non farlo. Possiamo
continuare le parole crociate anche quando abbiamo finito di defecare
da un pezzo. Possiamo non mettere la sveglia e restare a letto.
La massima espressione di libertà è
starsene sdraiati su un letto. In quella posizione, annullando
qualsiasi azione, le potenzialità raggiungono l'apice. Si crea un
vuoto totale, uno spazio-tempo assolutamente libero che può essere
riempito in un'infinità di modi diversi. Ma è una libertà labile e
va conservata con amorevole cura. Appena ci si accinge a fare
qualcosa essa svanisce: la magia si rompe, il vuoto si riempie, il
tempo libero si occupa e non è più libero, è occupato, “un
momento, faccio subito … (flushhh) … tranquilli, mi ero alzato
solo per mettere un po' di musica, ora è libero e me ne torno a
letto”.
La noia purtroppo talvolta ci costringe
ad alzarci e ci imprigiona alle catene del “fare”. Capita anche a
me e spesso finisce che, schiavo della frenesia, mi ritrovo a correre
nei boschi …
Un bel modo anche quello di essere liberi!
RispondiEliminaSì, bellissimo. Mi sembrava quello giusto per illustrare il paradosso che la ricerca della libertà assoluta ci costringe bloccati su un letto.
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