Ho visto due treni
allontanarsi in direzioni opposte ognuno trasportando un pezzo del
mio bagaglio …
Gestire una zona cambio richiede
attenzione, precisione, meticolosa cura del dettaglio, tutte doti che
non ho. Con distrazione, pressapochismo e raffazzonatezza, si rischia
di perdere un sacco di tempo o, peggio, di ripartire dimenticando
qualcosa di essenziale. La vita però è maestra e a furia di
bacchettate riesce ad insegnare qualcosa anche ai suoi studenti
peggiori. Una delle lezioni di “zona cambio” che ricordo era
un'esercitazione pratica: cambio di treno con bagaglio.
Ecco la cronaca.
Mattina di fine estate di fine anni
'80. Finite le vacanze in trentino, dovevo tornare a Torino in treno.
La zia Cristina salutandomi, mi regala una bella giacca di lana
dicendo: “mi raccomando, Lorenzo, non perderla come al solito, fai
attenzione” “stai tranquilla, Cristina, ho smesso di fare quelle
cose”. A Milano dovevo cambiare treno. Salgo sul treno in partenza
per Torino, trovo uno scompartimento libero e mi accomodo. Siccome
sono una persona attenta, mi rendo quasi subito conto di aver
dimenticato il regalo di Cristina sull'altro treno! La promessa era
fresca e dovevo rimediare. Scendo di corsa, guardo il tabellone ma
arrivo al binario solo in tempo per vedere il treno ripartire,
verso Venezia, con sopra la mia giacca. Sconsolato, me ne torno al
mio treno. Arrivo al binario giusto in tempo per vederlo partire
verso Torino, con sopra la mia borsa! Il mio bagaglio era dilaniato!
Simmetria … gioco di specchi … principio di conservazione della
quantità di moto … l'eleganza della situazione era troppo evidente
per arrabbiarsi o disperarsi. Mi guardavo da fuori e mi veniva da
ridere. Mentre andavo alla polizia ferroviaria, per cercare di
recuperare almeno la borsa, dubitavo che avrebbero creduto alla mia
storia ma non volevo inventarne altre: era troppo bella e non vedevo
l'ora di raccontarla. L'agente doveva averne sentite molte di storie
strane e mi ha ascoltato sorridendo ma senza incredulità. Alla
stazione di Novara i suoi colleghi sono saliti sul treno a cercare la
mia borsa e l'hanno recuperata. Insomma alla fine ho perso solo una
giacca, un paio di treni e quel poco che restava della mia faccia.
Spesso le persone distratte si
giustificano dicendo: Einstein era un genio – Einstein era
distratto – io sono distratto – ergo: io sono un genio … ma non
funziona, è un sillogismo errato che dimostra solo di essere molto
lontani anche da una minima capacità di pensiero razionale.
Ci vorrebbe un teorema per giustificare
anche questa defaillance … il teorema dei due treni …l'entanglement
quantistico … la catena degli eventi … boh, ci provo.
Spiegazione razionale. Gli eventi sono concatenati: i diversi
anelli si legano l'un l'altro: il maglione, la raccomandazione, il
primo treno, il secondo treno … La probabilità che si realizzino
tutti non è il prodotto delle singole probabilità, come sarebbe se
fossero eventi indipendenti, ma al primo seguono necessariamente
tutti gli altri … swiishh (perdo aderenza cominciando a scivolare
sulla superficie dello specchio). Ma, è vero! Per aver fatto la
promessa a Cristina, dovevo cercare di recuperare la giacca.
Per avere qualche speranza di recuperare la giacca, dovevo
correre e non potevo portarmi dietro la borsa. I tre eventi erano
inanellati in una solida catena … io non ho fatto che tirarla!
la catena degli eventi |
Azz Lorenzo io sono un casino.....ma tu mi sa che bi batti !!!
RispondiEliminaMa quello era il Lorenzo degli anni '80. Ora sono una persona precisa, non tiro piu' la catena, schiaccio il pulsante.
EliminaEh eh eh, Lorenzo meno male che le catene non ci sono più. .... eh eh eh eh.
RispondiEliminaNon dirlo forte, che c'e' sempre quella della bici pronta a combinar casini!
EliminaEcco, sul calcolo delle probabilità ci sarebbe da puntualizzare... Ma come può infilare una giacca di lana, a fine estate, in una borsa poco più che adolescente, un esteta come te, insurrezional-nascente? O piccolo, l'alfa e l'omega son trascurabili giochi di parole...
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