Un ciclista, un podista o un nuotatore
non sono monoatleti: sono un ciclista, un podista e un nuotatore. Il
monoatleta è una riduzione del triatleta che, per ragioni varie, si
ritrova a praticare uno solo degli sport del triathlon.
A me capita spesso, talvolta per
infortunio o per scelta ma più spesso per pura pigrizia mentale.
La metamorfosi è repentina. Senza che
me ne accorga, l'acqua diventa sempre più fredda, il costume o la
muta spariscono dal bagagliaio e le due nuotate settimanali sono
ridotte a zero insieme ai buoni propositi di mantenimento del pur
scarso stato di forma natatorio. Per l'iscrizione in piscina poi
tanto vale aspettare il mese dopo che però, insieme al giorno dopo e
alla settimana dopo, forma la mitica triade dell'irraggiungibile. Io
almeno non li ho mai ritrovati e ho il forte sospetto che si spostino
in continuazione. Così, in silenzio, senza neanche un fiabesco
“puf”, il nuoto è sparito.
La bici diventa sempre più bucata,
qualche volta si buca perfino da sola. Il completino sempre più
incompletino: se ho la maglia mancano le scarpe, se ho maglia e
scarpe nella borsa trovo solo un calzino … . La pioggia, un tempo
allegra compagna di viaggio, diventa un ostacolo insormontabile e
perfino la previsione di pioggia si interpone solida fra me e la
bici. Gli amici ciclisti, un tempo trascinatori, cominciano a
stufarsi dei tanti pacchi (questa volta vengo! … Non ci crederai,
ho lasciato le scarpe a casa) e non mi chiamano più. E anche la bici
è andata.
Non mi resta che correre: nel freddo,
sotto la pioggia, senza un calzino, … finché resta la passione
niente mi potrà fermare.
Poi, forse, da un giorno all'altro, mi
ritroverò zeroatleta. Che non è il classico poltrone ma una
riduzione del triatleta che per ragioni varie si ritrova bloccato su
un divano, incapace di scendere.
O forse, speriamo, si accenderà una
lucina, l'acqua diventerà calda, il mese dopo mi aspetterà, le
gomme torneranno turgide e il divano mi darà un calcio in culo.
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