Sulla locandina di una gara di trail
che vorrei correre a gennaio c'è scritto: 45 chilometri, due di più
e due di meno. Per l'aritmetica 45+2-2=45 chilometri esatti. In
realtà non è proprio così perché “di più” scritto “D+”,
sta per “dislivello positivo”. Si tratta quindi di chilometri
verticali che non si sommano o sottraggono agli orizzontali ma si
incrociano con essi come in un normale cruciverba.
In qualità di “ultra-top” devo
prendere confidenza con questi chilometri verticali anche perché due
chilometri non sono pochi neanche sdraiati per terra; se poi li tiri
su con una gigantesca erezione, fanno davvero impressione.
E allora, nei miei allenamenti, i “D+”
stanno diventando un dato determinante, esattamente come il
chilometraggio percorso. Invece di dire “oggi corro dieci km”
dico “oggi faccio 800m D+”. Sono costretto allora a cercare
percorsi su sentieri di montagna, su e giù più di una volta perché
le montagne qui non sono abbastanza alte, fermandomi solo ai punti
ristoro a mangiare corbezzoli e bere acqua di torrente, disturbando i
daini nei loro territori e, devo dire, la cosa non mi spiace affatto.
Anzi, ne voglio di più.
Nessun commento:
Posta un commento