Correre per essere liberi, per scappare
dalla prigionia delle routines. Però correre non basta. Non
ci si deve rinchiudere
in un pista. Per essere
veramente liberi bisogna correre in lungo in largo e soprattutto di
traverso esplorando la seconda dimensione. Ogni
punto diventa allora un
possibile bivio in cui
esercitare la libertà di scelta fra il conosciuto, l'ignoto e altri
ignoti
ancora. Non avere confini o,
se ci sono, superarli con un salto. Correre
in montagna per conquistare,
in volo,
anche la
terza dimensione. Lo spazio diventa nostro; è
spazio libero e nel tempo
libero forma uno spazio-tempo libero per viaggi
relativistici e mentali a
ruota libera …
A tal proposito, ecco una simpatica
testimonianza:
Correre rende liberi, è proprio
vero. L'ho imparato sulla mia pelle, molti anni fa.“Dove mi state
portando?” Chiesi nel mio inglese stentato. “Canta, canta1
e non ti preoccupare, ti accompagniamo noi”. Ho cantato. Da allora
sono anni che mi alleno per la solita ora quotidiana in questi 400
metri. Hai proprio ragione, la vera libertà è fuori: saltare
steccati, guadare fiumi, correre con i cani che abbaiano, di notte,
fra mille torce … Ecco la verità: se fossi riuscito a correre più
veloce, non mi avrebbero beccato.
1
sing sing (NDT)
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