Ecco il fiore. Un po' rinsecchito ... Grazie Diego! |
La gara si svolge su un percorso “a
fiore”, con tre petali, di difficoltà crescente, che partono e
tornano al punto base dove sono situati la partenza, gli arrivi, il
pubblico, lo speaker, i ristori e le gare delle categorie giovanili.
Basic –
margherite e coniglietti. 7km. Il primo petalo coincide anche col
percorso della non-competitiva. Non presenta difficoltà tecniche di
rilievo. Sono presenti però tre “strappi” in salita brevi ma con
pendenze che sfiorano il 20% e due brevi “single track”
pianeggianti, che insieme ai panorami ariosi, la totale assenza di
asfalto e la vegetazione varia e rigogliosa, permetteranno anche ai
principianti di “assaggiare” il trail running senza rischiare
l'indigestione.
Dopo essere
tornati al punto di partenza, i partecipanti alla non-competitiva
raggiungeranno l'arco dell'arrivo mentre gli altri, dopo un meritato
ristoro, gireranno a destra per il secondo petalo.
Hard –
corbezzoli e capre. 4 km. Il
secondo petalo lascia quasi subito la carrozzabile per scendere sul
greto pietroso di un torrente per un breve tratto che richiede
attenzione e caviglie forti. Ma la vera difficoltà inizia quando il
percorso rientra sulla carrozzabile: una salita di un chilometro
circa con pendenze intorno al 15% che costringerà molti a camminare
e altri ad esplorare il limite massimo della loro frequenza cardiaca.
A fine salita il percorso passa su un tratto di cresta in lieve
discesa con panorami da ambo i lati dove sembrerà di volare, per poi
scendere a capofitto (indispensabile attenzione e controllo degli
appoggi), passare il torrente e, su comoda sterrata, ritornare al
solito punto di partenza. Qui, quelli del “giro duro” gireranno a
sinistra per il traguardo, mentre i pochi avventurieri del “giro
estremo”, dopo un altro meritato ristoro e un applauso di
incoraggiamento, tireranno dritti per il terzo petalo.
Extreme –
cisto e cinghiali. 7 km. Il terzo petalo in realtà non presenta
difficoltà altimetriche esagerate. Le maggiori difficoltà sono di
carattere tecnico in quanto si sviluppa in buona parte su sentierini
di montagna con discese ripide, sassi, radici e altre insidie che gli
amanti del trail running si divertiranno molto a superare di slancio.
Per questo è riservato agli amanti del genere “trail”, già
abituati a percorrere sentieri di montagna e in possesso di calzature
adatte. Gli altri potrebbero non apprezzare o rischiare di farsi
male. Chi fosse indeciso, è caldamente invitato a partecipare
all'uscita di prova dell'1 febbraio oppure a limitarsi al “giro
duro”, già in grado di saziare gli appetiti di podisti anche molto
esigenti.
È però solo
sfogliando il terzo petalo della margherita che avrai risposta al
dilemma che ti gira per la testa: “trail o non trail?”1
Nota
1. riferimento
alla celebre immagine shakespeariana del principe Amleto che tiene in
mano una margherita e, con sguardo lugubre, comincia a
sfogliarla: “essere, non essere, essere …”
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