Il wellrunness
Questa è la mia espressione subito
dopo l'arrivo dell'ultramaratona di Macomer. Forse è la risposta
migliore ad Albanesi, ideatore del wellrunness, che vorrebbe darci la
corsa solo a piccole dosi …
Il suunto
L'atleta nel pieno dell'impegno fisico
regredisce ad uno stato mentale infantile. Citando il grande
scienziato velleitario: “il
90% delle nostre facoltà fisiche e mentali è impegnata nella
competizione e ci rimane solo il 10% per eventuali altre attività. Di
fatto, è come se fosse un bambino di un anno a fare tutto il resto e
azioni che ci sembrano banali quando le facciamo a casa, si
trasformano in grandi imprese.”
In gara, leggere cos'è scritto vicino
ai bottoncini è impossibile perché siamo ritornati analfabeti;
interpretare numeri e simboli è un'impresa quando cerchiamo ancora
d'infilare il triangolone di plastica nel buco del cerchio. Allora,
l'utilizzo di un apparecchio complicato, come il “suunto ambit”
che avevo in prova, avrebbe richiesto un'educazione da scuola
materna, partendo dall'abc. In mancanza di questa, il modello di gps più adatto per me sarebbe stato questo:
Organizzazioni e buffet.
Due grandi eventi, due organizzazioni
perfette ma diversissime. Si va dal clima professionale e amichevole
del Forte Village alla passione della grande famiglia di Macomer.
Dall'impeccabile buffet alla grande abbuffata. Dietro ad entrambe c'è
grande lavoro, preparazione e cura. Qualche piccolo dettaglio
naturalmente può sfuggire: gli amici di Macomer, per esempio,
avrebbero potuto passare uno spolverino sulla tagliafuoco per dargli
una ripulita … ma fa niente, l'anno prossimo ce l'aspettiamo
luccicante e profumata.
Mi hanno garantito che l'anno prossimo
ci sarà ancora il mese di ottobre. Non vedo l'ora.
Nessun commento:
Posta un commento