Forse c'è qualcosa che non va. In
tutta una settimana bianca sono caduto solo una decina di volte.
Quand'ero ragazzo, alla mia prima
settimana bianca, le cadute erano state almeno un centinaio. Sto
forse invecchiando?
Sono caduto 0 volte in sci da discesa.
Li ho usati solo per un giorno ma, guidato da Gildo, ho percorso
quasi tutte le piste del comprensorio “3 cime” senza cadere
neanche una volta. Erano 5 anni che non sciavo quindi le condizioni
per qualche caduta c'erano tutte ma questi sci “moderni” sono
troppo sicuri ed è quasi impossibile perderne il controllo. Ho
provato ad andare troppo veloce, a fare le gobbette, a fare una
pista nera, ad andare anche fuori pista per qualche pezzetto ma
niente. Nonostante le mie scarse capacità, solo una volta stavo per
perdere il controllo: una gobbetta inaspettata mi ha impedito di
completare una curva costringendomi alla massima pendenza; il tempo
di riprendere l'assetto e la velocità era già salita ben oltre i
limiti di sicurezza; un attimo di emozione poi una frenata da acido
lattico fulminante mi ha permesso di riprendere il controllo
lasciandomi con i quadricipiti in fiamme e il cuore a mille. Un
giorno intero senza cadute, quasi tutte le piste fatte, compresa la
splendida pista UNESCO che dalla Croda Rossa scende al passo Monte
Croce, e per tutta la settimana non ho sentito il bisogno di
riprendere gli sci da discesa. Per altri 5 anni sono soddisfatto.
Sono caduto una volta correndo. Correre
sulla neve e capire come le tacchettature delle speed cross si
comportano a seconda del colore e della lucentezza della neve è
divertente. Le mie impronte in certi punti erano più profonde di una
scarpa intera mentre in altri tratti erano solo leggere scalfiture
nella neve dura: un millimetro di meno e sarei finito per terra.
Però, a parte qualche mezza scivolata, ho fatto una sola vera caduta
ma è stato un bel volo di soddisfazione, in discesa, con atterraggio
alla boeing 747, per lungo, in avanti.
Sono caduto 3-4 volte camminando.
Quando il ghiaccio è visibile e occupa tutta la strada, non si può
correre. Non basta però camminare attaccati ad una ringhiera per
evitare di cadere. Il piede parte e immediatamente il sedere finisce
per terra. Belle cadute classiche, soprattutto quelle col pubblico
che aspettava fiducioso di vedermi per terra.
Sono caduto 3-4 volte in sci da fondo.
Qui, quando comincia una discesa, bisogna valutarne la pendenza. Se
si resta nei binari quando si acquista troppa velocità si potrebbe
deragliare in curva con conseguenze imprevedibili. Si può allora
tentare un'uscita controllata dai binari ma, agli incapaci come me,
capita che il primo sci, fuori dal binario, comincia ad allargarsi
impedendo di poggiarci su il peso per fare uscire anche l'altro; il
triangolo isoscele formato dalle due gambe si allarga fino a che
l'angolo con vertice nel sedere diventa ottuso, come dimostra
l'impronta stampata per terra. Bellissima la sciata fino al fondo
della val Fiscalina e soprattutto il rientro in discesa, di sera su
neve mezza ghiacciata, dopo un ottimo pranzo arricchito da un paio di
birrone. La pista, ormai chiusa, mi invitava continuamente a
lanciarmi senza pensare alle conseguenze. In una quindicina di
chilometri ho incontrato solo il gattone delle nevi che mi ha
costretto a buttarmi da un lato.
Sono caduto 4-5 volte in slittino,
facendo mitiche gare con i ragazzi. È fantastico buttarsi giù per
la prima pista della vita, superare tutti in posizione super
aerodinamica e quando arriva il tornante chiedersi “e ora come
faccio a girare?” Poi, dopo aver sbattuto in velocità contro il
parapetto in legno, scoprire con meraviglia di essere ancora tutto
intero e ripartire a tutta fino alla prossima curva ...
Il gusto è lì, al limite fra il
controllo e la mancanza di esso. È lì che l'adrenalina entra in
circolo trasformando il placido bue Lorenzo in un toro da
combattimento. Sono quegli attimi da supereroe che lasciano con la
palpebra semichiusa e il sorriso ebete.
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