Dopo quel clic e fino al 26 settembre,
tutte le mie azioni saranno finalizzate ad un solo traguardo: la
finish line di Mallorca.
La prima fase della preparazione per
l'ironman prevede l'accumulo di riserve energetiche. Senza energia
non c'è movimento e senza muoversi è difficile fare i 226
chilometri di gara. Questa è forse la fase più dura: bisogna fare
sacrifici, soffrire mal di pancia, sonnolenza, pesantezza; non è
facile accumulare riserve, ci vuole uno sforzo dedicato e coordinato
di tutto il corpo ma, come detto prima, sto facendo tutto il
possibile per quel traguardo. Approfittando delle vacanze pasquali,
mi sono recato appositamente alla “food clinic” di “nonna”
Carla, la mia suocera marchigiana specialista nel riempimento di
serbatoi addominali, per una “full immersion” di 4 giorni nel
cibo.
Sta andando meravigliosamente. Già al
secondo giorno mi sento gloriosamente appesantito e ho assorbito e
metabolizzato uno dei pezzi forti del suo repertorio: la “tagliatella
fritta”. Trattasi di tagliatelle condite con un ragù bianco,
besciamella, mozzarella … aspettate, bloccate la salivazione, non
sono ancora pronte … si fanno a palline, si impanano (farina, uovo
e pan grattato) e si friggono. Poi si ricondiscono con un ragù
rosso, parmigiano abbondante e finalmente sono pronte.
Quando, dopo i primi chilometri della
maratona finale, gli atleti accanto a me cominceranno a vacillare
vuoti di energie, io tirerò fuori le chilocalorie più gustose del
mondo e con una sgasata ripartirò lasciandoli sul posto ammutoliti.
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