lunedì 9 marzo 2015

Gran fondo del Sulcis A/R. L'andata è andata.

A
Foto di Gavino
L'andata è andata. Col freno inibitore tirato e la spia rossa accesa. Ad ogni passo mi stavo allontanando dalla meta finale. Posso? Non posso? Respiro ogni tre passi, va bene o è troppo? Posso affannarmi un po', almeno in salita? Ti prego! Quello è Samuel, posso forzare un po' per raggiungerlo? Mi fa sempre le feste quando lo supero … . Ma torniamo indietro nel tempo.
Appena sceso dall'auto mi fanno notare che ho una gomma a terra. Benissimo. L'obiettivo finale dei 50 km sarà arrivare qui a cambiare la gomma. Almeno ho un obiettivo pratico per giustificare polvere e fatica.
Uno sparo mi ha distolto dalle chiacchiere e, partendo dalle retrovie, ho passato i primi 5 km a superare, salutando gli amici e trascinandomene dietro qualcuno per un po'. Poi la situazione si è assestata e, fino al tredicesimo chilometro, ho corso in equilibrio dinamico con un gruppetto di 5 o 6 atleti fra cui Francesco, anche lui, come me, con in tasca il biglietto per il ritorno.
Tirando il gruppetto. Foto di Benedetto
Mantenendo il fiato costante per evitare l'affanno, in salita perdevo terreno e lo recuperavo nei tratti in pianura. Quando è arrivata la salita lunga però mi sono concesso il lusso di “respirare ogni 3” e in breve ho staccato tutti. Davanti avevo ancora una ventina di concorrenti, troppi per aspirare alla top-ten. La gomma da cambiare distava ancora poco meno di 40 km non valeva la pena ammazzarsi per qualche posizione. In discesa mi è bastato mollare un po' i freni per superare 4 concorrenti, anzi 5 perché Samuel l'ho superato 2 volte, e sono arrivato 17esimo assoluto e secondo di categoria con i muscoli solo leggermente massacrati.

In volo verso il traguardo "intermedio". Foto di Franco Manca
Mi sono cambiato, nutrito e ho aspettato i miei compagni di avventura per il rientro. Francesco voleva soffrire subito e non ha aspettato. Nello è partito prima di noi per prendere un po' di vantaggio. Dopo poco più di mezzora, gli acidi lattici avevano ormai fatto la crosticina riducendo le mie gambe come quelle di un tavolo in mogano e finalmente ripartiamo con Efisio e Checco, scortati da un angelo in MTB. La gloria ci aspetta … oh beh, volevo dire la gomma.

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