Il
principio etico del “vivere bene” si può enunciare così: “dato
un insieme A, un'azione è buona se come conseguenza di questa azione
il benessere medio degli elementi di A aumenta”. Questo principio
vale a molti livelli. L'insieme A può essere il singolo individuo,
la famiglia, la nazione, l'umanità … Ovviamente esiste una scala
di valori: l'insieme successivo contiene tutti quelli che lo
precedono rendendo, ad ogni passo, il principio sempre più generale.
Salendo la scala dei livelli, si va dalla meschineria del livello
individuale alla grandezza di quello umano.
Questo
sistema di scatole cinesi si ripropone logicamente come sistema
d'organizzazione sociale. L'individuo cerca di vivere il meglio
possibile –> rispettando le regole di un'organizzazione familiare
volta a rendere la vita migliore ai componenti della famiglia –>
rispettando il regolamento del condominio in cui vivono che
massimizza il benessere dei condomini –> nel rispetto delle leggi
dello stato che dovrebbero garantire la miglior vita possibile ai
cittadini della nazione –> nel rispetto delle decisioni di
un'organizzazione mondiale che dovrebbe garantire che sia l'umanità
nel suo complesso a stare bene. Purtroppo nel nostro pianeta, il
livello più alto non esiste o, meglio, è come se non esistesse in
quanto non è propriamente democratico e non ha i mezzi per far
rispettare le proprie decisioni. Quindi, se è vero che chi governa
una nazione dovrebbe agire per ottimizzare il livello di vita dei
suoi cittadini (elettori), l'insufficienza del livello superiore di
controllo pone un problema etico - sociale importantissimo.
La
soluzione, ovvia, sarebbe creare un governo mondiale in grado di
decidere democraticamente per il bene di tutti e in grado di far
rispettare le sue decisioni. Questo, secondo me, andrebbe fatto con
ogni sforzo e il prima possibile; ne va della salvezza del pianeta.
Invece ci si barcamena con frasucce ambigue.
Noi
non abbiamo il dovere morale di accoglierli, ripetiamocelo.
Dipende.
Se tu fossi un UOMO, il dovere morale di contribuire al benessere di
altri UOMINI lo avresti. Se invece appartieni al sottogruppo degli
“uomini italiani” tale dovere non sussiste più se non nei
confronti di altri “uomini italiani” ma è una piccineria.
Limitare così l'insieme di riferimento, distinguendo fra “noi” e
“loro”, è lo stesso ragionamento che usano per giustificare le
teorie razziali. Dal punto di vista dell'interesse politico e
dell'organizzazione sociale, il discorso è diverso, come discusso
sopra, ma come “morale” risulta di livello piuttosto basso e
questa volta credo che Francesco sia d'accordo con me.
Poi
ci sarebbe anche molto da dire su “aiutarli davvero a casa
loro”; eh sì che ne avrei da dire! Ma ho la gola secca, la
saliva mi serve e mi devo trattenere da ulteriori sputi.
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