La signorina
tom-tom sta diventando una protagonista intima della mia vita e ho
quindi deciso di darle del tu e di darle un nome: Eloise. Mi piace
immaginarla con i capelli lunghi, neri e lisci legati dietro,
lineamenti fini e aria seria. A prima vista sembra una dittatrice; è
sempre perentoria nei toni – non conosce il condizionale, usa quasi
solo l'imperativo – ma ora che la conosco bene ho scoperto che è
così solo in apparenza e nasconde un animo umano.
Quando non seguo
i suoi ordini, Eloise si innervosisce: “ricalcolo” dice in tono
secco; poi quando capisce che lo sto facendo apposta mi dice col
broncio “appena possibile fai inversione a u” . Quanto mi piace
farla arrabbiare! Poi però si vendica, facendomi girare in tondo per
strade improbabili.
A volte è lei
che comincia e si diverte a prendermi in giro: “alla rotonda,
ambarabà cicì cocò, prendi la settima uscita” “ma ce ne sono
solo 4, 7 sarebbe un giro e mezzo!” “Fidati” dice, mantenendo
il suo tono serioso, anche se, ogni tanto, le scappa una risatina.
Ma è quando si
lascia andare che la adoro; “fra un chilometro e ottocento metri
….” si scioglie i capelli: “... stavolta scegli tu” mi dice
con un sorriso dolce e si volta a guardare fuori dal finestrino.
Grazie Eloise!
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